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Cos'è la tenosinovite

La tenosinovite l’infiammazione della guaina sinoviale, una sottile membrana che avvolge i tendini di scorrimento, strutture fondamentali che collegano i muscoli alle ossa. I tendini sono strutture fibrose che collegano i muscoli alle ossa e, durante il movimento, scorrono all'interno di una guaina sinoviale, che li lubrifica e riduce l'attrito. Quando questa guaina si infiamma si verifica un ispessimento che ostacola il normale scorrimento del tendine, causando dolore e disagio.

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Le tenosinoviti più frequenti colpiscono principalmente le articolazioni e i tendini che subiscono movimenti ripetitivi o sovraccarichi funzionali, e tendono a manifestarsi in aree del corpo soggette a un uso prolungato o intensivo come quelle delle mani (polso, dita), della spalla (tendine del capo lungo del bicipite) delle caviglie e dei piedi. Le cause principali sono movimenti ripetitivi, sovraccarico meccanico o traumi, e i sintomi comprendono dolore, gonfiore, rigidità e a volte un "blocco" nel movimento del tendine o della parte interessata.

Una diagnosi accurata si basa su esami clinici e strumentali, come l'ecografia in fase statica e dinamica completata dal power-Doppler o la risonanza magnetica, che aiutano a visualizzare lo stato della membrana sinoviale e distinguere la sinovite da altre patologie articolari.

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Sintomi

Dolore

Il sintomo principale è il dolore, che si manifesta lungo il tendine colpito. Il dolore tende ad essere più intenso durante i movimenti, specialmente quelli che coinvolgono il tendine infiammato. In alcuni casi, il dolore può irradiarsi nelle zone circostanti.


Gonfiore

L'infiammazione della guaina sinoviale provoca un accumulo di liquido che può portare a gonfiore visibile o palpabile attorno all'area interessata.


Rigidità

La tenosinovite può causare rigidità nell'articolazione o nella zona circostante il tendine, rendendo difficili o dolorosi i movimenti. Questo sintomo è particolarmente evidente dopo periodi di inattività o al risveglio.
 

Crepitio o scricchiolio

In alcuni casi, si può percepire una sensazione di "scricchiolio" o crepitio durante il movimento, causata dallo

sfregamento del tendine infiammato contro la guaina.


Calore e arrossamento

Sebbene non sempre presenti, in alcuni casi l'area colpita può apparire calda e arrossata, segno di una risposta infiammatoria acuta.


Blocco o difficoltà nei movimenti

In condizioni più avanzate, il tendine può bloccarsi temporaneamente o avere difficoltà a scorrere nella guaina, causando problemi nei movimenti (es. "dito a scatto").

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Cause

Movimenti ripetitivi

Una delle cause più comuni è l'uso ripetitivo di una determinata articolazione o tendine. Attività che richiedono movimenti continui, come digitazione prolungata, uso di strumenti o dispositivi, sport intensivi, possono sovraccaricare i tendini, provocando infiammazione.


Traumi

Lesioni acute o microtraumi ripetuti possono causare l'infiammazione della guaina tendinea. Anche piccoli traumi, se ripetuti nel tempo, possono portare a una condizione cronica.


Sovraccarico funzionale

L'attività fisica eccessiva, specialmente senza un adeguato riscaldamento o stretching, può causare sovraccarico dei tendini, aumentando il rischio di sviluppare la tenosinovite.


Infezioni

In rari casi, la tenosinovite può essere causata da un'infezione batterica che colpisce la guaina tendinea. Questa condizione, chiamata tenosinovite settica, può derivare da una ferita aperta o da una diffusione sistemica di batteri.


Malattie sistemiche

Condizioni come l'artrite reumatoide, la gotta o il diabete possono aumentare il rischio di sviluppare tenosinoviti. In questi casi, l'infiammazione è spesso legata a processi infiammatori sistemici o all'accumulo di cristalli nei tendini.


Condizioni degenerative

L'usura e i cambiamenti degenerativi nei tessuti tendinei, che possono derivare dall'invecchiamento o dall'usura cronica, possono contribuire all'insorgenza di tenosinoviti, specialmente nelle persone anziane o negli atleti.
 

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Tenosinoviti più frequenti

Tenosinovite di De Quervain
La tenosinovite di De Quervain è una delle forme più comuni di infiammazione che colpisce i tendini estensori del pollice, in particolare il tendine dell'estensore breve e quello dell'abduttore lungo del pollice, situati nel lato radiale del polso. Questa condizione si manifesta principalmente a livello del polso e della base del pollice, con sintomi tipici quali dolore nella parte laterale del polso, vicino al pollice, che può irradiarsi fino all'avambraccio. Le persone affette possono avere difficoltà a compiere movimenti di presa e nell'opposizione del pollice, come stringere o afferrare oggetti. Le cause principali sono movimenti ripetitivi che coinvolgono pollice e polso, come l'uso prolungato dello smartphone o il sollevamento di oggetti pesanti.


Tenosinovite stenosante (dito a scatto)
La tenosinovite stenosante, conosciuta anche come "dito a scatto", coinvolge i tendini flessori delle dita della mano, spesso a livello della puleggia tendinea, una sorta di guida attraverso cui passa il tendine. Quando la guaina si infiamma, il tendine può bloccarsi, causando un tipico scatto durante il movimento di estensione o flessione del dito. Questa condizione colpisce le dita della mano e si manifesta con una sensazione di blocco o scatto, dolore alla base del dito, rigidità e difficoltà nel piegare o estendere completamente il dito. Le cause includono l'uso ripetitivo delle dita, come la digitazione prolungata o lavori manuali intensi, oltre a traumi o condizioni sistemiche come il diabete o l'artrite reumatoide.


Tendinite del tendine di Achille
L'infiammazione di questo tendine non è una tenosinovite perché non possiede una guaina sinoviale, trattandosi come ad esempio il tendine rotuleo, di un tendine di ancoraggio e non di un tendine di scorrimento. L'infiammazione del tendine di Achille colpisce il tendine situato nella parte posteriore della caviglia, che collega i muscoli del polpaccio al tallone. È una condizione comune tra gli atleti, in particolare i corridori. I sintomi includono dolore e rigidità lungo il tendine, soprattutto al risveglio o dopo l'attività fisica, gonfiore e difficoltà nel camminare o correre. Le cause più frequenti sono il sovraccarico funzionale, allenamenti intensi o inadeguati, l'uso di scarpe non idonee o il correre su superfici irregolari.


Tenosinovite del polso (tendinite estensoria o flessoria)
Questa forma di tenosinovite è frequente tra coloro che usano ripetutamente il polso, come nei lavori manuali o nell'uso prolungato di mouse e tastiera. La condizione può interessare sia i tendini estensori che quelli flessori del polso. Si manifesta con dolore localizzato al polso, difficoltà nei movimenti di flessione o estensione, gonfiore e, in alcuni casi, crepitio o scricchiolio durante i movimenti. Le cause principali sono i movimenti ripetitivi, il sovraccarico o i microtraumi cronici.


Tenosinovite del tibiale posteriore
La tenosinovite del tibiale posteriore interessa il tendine che corre lungo l'interno della caviglia e sostiene l'arco plantare del piede. È una condizione comune tra i corridori e le persone che svolgono attività fisiche intense. I sintomi comprendono dolore all'interno della caviglia, gonfiore lungo il tendine tibiale posteriore e difficoltà nel camminare o nello stare in piedi per lunghi periodi. Le cause includono il sovraccarico funzionale e problemi di appoggio del piede, come l'eccessiva pronazione.
 

Tenosinovite dell’estensore lungo del pollice
La tenosinovite dell’estensore lungo del pollice colpisce il tendine che si estende dalla base del pollice fino al polso. Si manifesta con dolore localizzato sul dorso del pollice e del polso e difficoltà nell'estendere completamente il pollice. Le cause includono movimenti ripetitivi, traumi o condizioni come l'artrite reumatoide.


Tenosinovite dei peronieri
Questa condizione interessa i tendini dei muscoli peronei, che corrono lungo il lato esterno della caviglia. È più frequente negli atleti che praticano sport con movimenti rapidi di rotazione o cambi di direzione, come il calcio o il tennis. I sintomi comprendono dolore e gonfiore lungo il lato esterno della caviglia, con difficoltà nel camminare o correre. Le cause principali sono il sovraccarico funzionale, distorsioni della caviglia e allenamenti intensi.

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Diagnosi

La diagnosi di tenosinovite e di tendinite si basa su un'attenta valutazione clinica, che include l'anamnesi, l'esame fisico e, se necessario, l'utilizzo di tecniche di imaging. Il processo diagnostico mira a distinguere la tenosinovite da altre infiammazioni articolari o tendinee, come la tendinite pura, la sinovite o l'artrite.

Il medico inizia con l'anamnesi, una raccolta dettagliata della storia clinica del paziente, cercando di identificare eventuali fattori di rischio, come l'uso ripetitivo di una determinata articolazione o traumi recenti. Si esplorano anche sintomi come il dolore localizzato lungo il decorso di un tendine, la presenza di rigidità, gonfiore e limitazione dei movimenti. Vengono valutati eventuali movimenti specifici che scatenano il dolore, come afferrare oggetti o piegare un dito (nel caso del dito a scatto). Inoltre, si indaga se il paziente abbia condizioni preesistenti, come il diabete o l'artrite reumatoide, che possono favorire l'insorgenza di tenosinovite.

Durante l'esame fisico, il medico palpa la zona interessata per valutare la presenza di dolore, gonfiore o calore localizzato lungo il tendine. Spesso, nelle aree colpite da tenosinovite, si può percepire una sensazione di "scricchiolio" (crepitio) durante il movimento del tendine infiammato. Nei casi di tenosinovite del polso o del dito a scatto, il movimento del tendine può risultare limitato o bloccato, con un evidente scatto durante l'estensione o flessione delle dita. In casi come la tenosinovite di De Quervain, si utilizza il test di Finkelstein, in cui il paziente piega il pollice all'interno del pugno e flette il polso verso l'ulna. Se questo movimento provoca dolore acuto, è indicativo di tenosinovite.

Il medico deve considerare una serie di altre condizioni infiammatorie che possono provocare sintomi simili come tendiniti, sinoviti o artriti, la diagnosi di tenosinovite si fonda su una valutazione accurata della localizzazione del dolore, della presenza di crepitio, del gonfiore e della limitazione del movimento del tendine coinvolto per escludere le seguenti patologie:

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  • Tendinite
    Si differenzia dalla tenosinovite per il fatto che l'infiammazione è confinata al tendine, senza coinvolgimento della guaina sinoviale. Inoltre nei tendini di ancoraggio non esiste la guaina sinoviale. Nella tenosinovite, è più comune riscontrare gonfiore e crepitio, poiché la guaina che avvolge il tendine si infiamma e accumula liquido.
     

  • Sinovite
    A differenza della tenosinovite, la sinovite coinvolge la membrana sinoviale di un'intera articolazione e si accompagna spesso a versamento articolare. Il dolore è più generalizzato nell'articolazione piuttosto che localizzato lungo il decorso di un tendine. La palpazione evidenzia il gonfiore generalizzato dell'articolazione, piuttosto che solo lungo un tendine.
     

  • Artrite
    L'artrite, sia di natura infiammatoria (es. artrite reumatoide) che degenerativa (es. artrosi), comporta spesso dolore diffuso e gonfiore articolare, piuttosto che localizzato su un singolo tendine. L'artrite è generalmente accompagnata da rigidità mattutina prolungata e da alterazioni radiologiche a carico delle superfici articolari.

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Se la diagnosi clinica non è ancora chiara o si sospetta un'infiammazione estesa o associata ad altre patologie, possono essere utilizzati esami di imaging

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  • Ecografia
    È uno degli strumenti più utili per confermare la diagnosi di tenosinovite. Consente di visualizzare il tendine infiammato e la presenza di liquido nella guaina sinoviale. È un esame non invasivo e molto sensibile per rilevare l'infiammazione dei tendini.
     

  • Risonanza magnetica (RM)
    Utilizzata nei casi più complessi o resistenti alla terapia, la RM permette di visualizzare sia i tendini che le articolazioni, evidenziando infiammazione, ispessimento della guaina sinoviale o alterazioni dei tessuti molli circostanti. È particolarmente utile se si sospetta un'infiammazione più profonda o coinvolgimento di strutture articolari.

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  • Radiografia
    Non è utile per diagnosticare la tenosinovite in quanto i tendini non sono visibili, ma può essere usata per escludere altre condizioni, come fratture o deformità articolari.

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Gli esami del sangue possono essere indicati se si sospettano cause infiammatorie o infettive. Ad esempio, in caso di artrite reumatoide, può essere utile la ricerca di fattori reumatoidi o anticorpi specifici. In caso di infezione, si possono rilevare un aumento dei globuli bianchi e della proteina C-reattiva (PCR).

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Trattamenti e cure

Il trattamento della tenosinovite dipende dalla gravità della condizione e dalla causa sottostante. L'approccio terapeutico può includere misure conservative, farmaci, e, nei casi più gravi, interventi chirurgici o ecointerventistici.

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Terapia conservativa
 

  • Riposo e modifica dell'attività
    Il primo passo nel trattamento della tenosinovite è ridurre o modificare le attività che provocano dolore. Riposare l'articolazione o il tendine interessato aiuta a ridurre l'infiammazione e a prevenire il peggioramento della condizione. In alcuni casi, è utile utilizzare un tutore o una fasciatura per immobilizzare l'area colpita.
     

  • Ghiaccio
    L'applicazione di ghiaccio sull'area infiammata può ridurre il dolore e il gonfiore. È consigliabile applicare il ghiaccio per 15-20 minuti ogni 2-3 ore, soprattutto nelle prime 48 ore dopo l'insorgenza dei sintomi.

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  • Fisioterapia
    La fisioterapia può aiutare a migliorare la forza, la flessibilità e la funzione del tendine interessato. Gli esercizi di stretching e rinforzo, insieme a tecniche come il massaggio terapeutico, possono contribuire al recupero e alla prevenzione di future recidive.
     

Farmaci anti-infiammatori
 

  • Anti-infiammatori non steroidei (FANS)
    L'ibuprofene o il naprossene possono essere utilizzati per alleviare il dolore e ridurre l'infiammazione. Questi farmaci sono generalmente efficaci, ma è importante utilizzarli secondo le indicazioni del medico per evitare effetti collaterali.
     

  • Infiltrazioni di corticosteroidi
    In caso di infiammazione significativa e dolore che non risponde ai trattamenti conservativi, le infiltrazioni di cortisone possono essere utilizzate per ridurre rapidamente il dolore e l'infiammazione. L'infiltrazione viene eseguita direttamente nell'articolazione o nella zona del tendine interessato.
     

Chirurgia (in casi estremi)
 

  • Nei casi più gravi o quando i trattamenti conservativi e farmacologici non hanno successo, può essere necessario un intervento chirurgico. La chirurgia può essere indicata per rimuovere il tessuto infiammato o danneggiato e ripristinare la funzionalità del tendine. Tuttavia, la chirurgia è generalmente considerata solo come ultima risorsa.

 

Ecointerventistica
 

  • Infiltrazione ecoguidata intraguaina ed extratendine del tendine
    La terapia infiltrativa ecoguidata è una tecnica avanzata utilizzata nel trattamento della tenosinovite, che sfrutta l'ecografia per guidare con precisione le procedure terapeutiche. Questa approccio è particolarmente efficace per trattare l'infiammazione sia all'interno della guaina sinoviale (intra-guaina) sia al di fuori del tendine stesso (extra-tendine).

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X-Ray Risultati

Come si cura la tenosinovite
con l'eco interventistica

L'infiltrazione ecoguidata rappresenta un avanzamento significativo nella gestione della tenosinovite. L'uso dell'ecografia consente un'accurata visualizzazione dell'area da trattare, migliorando la precisione della somministrazione del farmaco e riducendo il rischio di complicazioni. Questa tecnica non solo allevia il dolore e l'infiammazione in modo mirato, ma contribuise anche a migliorare la funzionalità e il recupero del tendine interessato.

Durante la procedura di infiltrazione ecoguidata intra-guaina, il medico posiziona il paziente in una posizione che facilita l'accesso al tendine interessato. L'ecografo viene utilizzato per localizzare esattamente la guaina sinoviale e per guidare l'inserimento dell'ago. Una volta che l'ago è posizionato correttamente all'interno della guaina ma all'esterno del tendine viene iniettato il farmaco in modo estremamente sicuro e preciso. Di solito, si utilizza una combinazione di corticosteroidi e anestetici locali. I corticosteroidi hanno un effetto antinfiammatorio potente che riduce il gonfiore e il dolore, mentre l'anestetico locale allevia il dolore immediato. Inoltre, quando è necessario si effettua un vero e proprio debridement con soluzione salina e lidocaina per liberare lo scorrimento del tendine dalle sinechie di fibrina e dalle aderenze.

Questo approccio consente di concentrare il trattamento direttamente sull'area infiammata, migliorando l'efficacia del farmaco e riducendo i tempi di recupero.

Nei casi di infiammazione tendinea-peritendinea di tendini di ancoraggio (per esempio il tendine rotuleo o il tendine achilleo) può estendersi anche ai tessuti circostanti il tendine, al di fuori del peritenonio. In questi casi, si utilizza l'infiltrazione ecoguidata intra-tendinea con peptidi di collagene e/o acido ialuronico a basso peso molecolare, e l'infiltrazione extra-tendinea con corticosteroide. L'ecografia guida il medico nel posizionamento dell'ago nei tessuti circostanti, dove viene somministrato un farmaco anti-infiammatorio o un altro trattamento terapeutico, in condizioni di sicurezza. Il tendine infatti non deve essere infiltrato con cortisonici.

Il vantaggio di questa tecnica è che permette di trattare l'infiammazione che può estendersi oltre il tendine e/o oltre la guaina sinoviale, migliorando l'efficacia complessiva del trattamento. 

 

X-Ray Risultati

Quali risultati si ottengono

Riduzione rapida del dolore
L'iniezione di corticosteroidi nella guaina sinoviale riduce significativamente l'infiammazione, alleviando il dolore e il gonfiore. I pazienti spesso riportano un miglioramento sintomatico rapido, con una significativa riduzione dei sintomi dopo circa 48 ore.

Recupero funzionale
La riduzione dell'infiammazione e del dolore facilita un ritorno più rapido alle normali attività quotidiane. Per il ripristino della funzionalità è prevista una convalescenza attiva. Al termine della terapia infiltrativa infatti seguirà l’addestramento agli esercizi di base da iniziare immediatamente dopo l’intervento ecoguidato.

Maggiore precisione ed efficacia del trattamento
L'ecografia consente di visualizzare in tempo reale l'ago, il tendine e la guaina sinoviale, assicurando che il farmaco venga somministrato esattamente nella zona infiammata, rispettando il tendine. Questo aumenta l'efficacia del medicinale e riduce notevolmente la possibilità di errori tecnici.

Risparmio biologico ed economico nell'uso di farmaci
L'infiltrazione eco guidata risolve direttamente la causa del dolore, riducendo o eliminando l'uso di farmaci anti-infiammatori per via sistemica (cioè per bocca o intramuscolo). Questo non solo è un vantaggio economico e biologico per il paziente, ma evita anche interazioni farmacologiche ed effetti collaterali generali, risultando particolarmente indicata per pazienti anziani o con patologie complesse.

Tempi di recupero più rapidi
Grazie alla natura poco invasiva delle tecniche eco-guidate, i tempi di recupero sono molto più brevi rispetto ad altre opzioni terapeutiche, come la chirurgia. I pazienti possono tornare rapidamente alle loro normali attività con un intervallo minimo di inattività.

Trattamento mininvasivo, ambulatoriale, in anestesia locale
L'infiltrazione ecoguidata è una tecnica ambulatoriale che si svolge in una trentina di minuti, in anestesia locale. Generalmente è ben tollerata dai pazienti e presenta un basso rischio di effetti collaterali, grazie alla precisione guidata dall'ecografia che minimizza il rischio di danni ai tessuti circostanti e consente l'uso di bassi dosaggi farmacologici.

Trattamento mirato e personalizzato
L'ecografia consente di adattare il trattamento alle specifiche esigenze del paziente, permettendo un approccio personalizzato che prende in considerazione l'estensione dell'infiammazione, la localizzazione precisa e la gravità dei sintomi. Questo aumenta l'efficacia complessiva del trattamento.


 

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