Cos'è la fascite
La fascite è un'infiammazione della fascia, un sottile strato di tessuto connettivo connettivo fibroso formata da collagene che avvolge muscoli, tendini, legamenti e altre strutture del corpo.
Esistono diversi tipi di fascite, ciascuna con caratteristiche proprie legate alla sede d'insorgenza, alle cause scatenanti e alla presentazione clinica. Le più comuni includono la fascite plantare, la fascite necrotizzante, la fascite miofasciale, la fascite eosinofila e la fascite reattiva. Questi disturbi possono variare dalla semplice infiammazione dei tessuti molli a infezioni gravi e progressive.
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Fascite necrotizzante
La fascite necrotizzante è una rapida infezione batterica che distrugge i tessuti molli, comprese le fasce superficiali e profonde. Questo tipo di fascite richiede un trattamento chirurgico d’urgenza e un supporto antibiotico aggressivo, a differenza delle altre forme meno gravi è una condizione molto grave e potenzialmente letale, sebbene rara, è considerata una vera emergenza medica.
Fascite miofasciale
Un'altra forma, la fascite miofasciale, si distingue per essere legata alla presenza di "trigger points", ovvero punti dolorosi localizzati nei muscoli, che causano dolore riferito in altre aree. Questo disturbo è tipico dei pazienti con sovraccarico muscolare o cattiva postura, ed è trattato principalmente con tecniche di rilassamento muscolare, stretching e terapia manuale.
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Fascite plantare
La fascite plantare invece è senza dubbio la forma più comune. Si manifesta come un'infiammazione della fascia plantare, un tessuto fibroso che sostiene l’arco del piede e che, in risposta a microtraumi ripetuti o sovraccarico funzionale, sviluppa una reazione infiammatoria. Questo disturbo è particolarmente comune negli sportivi, nelle persone che rimangono a lungo in piedi e in chi soffre di alterazioni biomeccaniche del piede, come il piede piatto o cavo. Il dolore, spesso localizzato nel tallone, è peggiore al mattino e tende a migliorare con il movimento. La fascite plantare è anche la forma di fascite che più frequentemente viene trattata con tecniche non chirurgiche, come la fisioterapia e la correzione dell’appoggio plantare.
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Tra tutte queste, il tipo di fascite che possiamo trattare con eco interventistica è senza dubbio la fascite plantare, vai alla pagina relativa. L'eco interventistica è una tecnica innovativa che sfrutta l’ecografia per guidare interventi terapeutici minimamente invasivi. Grazie alla precisione dell’ecografia, è possibile individuare esattamente l’area infiammata della fascia e somministrare iniezioni di corticosteroidi o altri farmaci antinfiammatori direttamente nella zona colpita.
Questo approccio ecoguidato offre il vantaggio di una maggiore precisione rispetto alle tecniche tradizionali, minimizzando il rischio di complicanze e migliorando l'efficacia del trattamento. Nella fascite plantare, l'ecointerventistica ha dimostrato di ridurre significativamente i tempi di recupero e di migliorare la qualità della vita dei pazienti, soprattutto nei casi più resistenti alle terapie conservative come la fisioterapia e l'uso di plantari.
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Principali articolazioni e strutture colpite
La fascite è un'infiammazione della fascia, una sottile membrana di tessuto connettivo che avvolge muscoli, nervi e altri tessuti del corpo. Sebbene la fascite plantare sia la più nota, esistono altre fasce che possono infiammarsi, causando dolore e disfunzioni in diverse aree del corpo. Ecco alcune delle fasce che possono essere soggette a infiammazione:
Fascia plantare: localizzata nella pianta del piede, la sua infiammazione (fascite plantare) è una delle cause più comuni di dolore al tallone. Vai alla pagina dedicata
Fascia toracolombare: situata nella parte inferiore della schiena e che si estende fino ai muscoli glutei, la sua infiammazione può causare dolore lombare e problemi posturali.
Fascia lata: è una fascia spessa che corre lungo il lato esterno della coscia. L'infiammazione di questa struttura, nota come sindrome della bandelletta ileotibiale, può causare dolore al ginocchio e all'anca, comune tra i corridori.
Fascia palmare: si trova nella mano e la sua infiammazione può portare a una condizione nota come fascite palmare o morbo di Dupuytren, che causa una contrattura delle dita.
Fascia del trapezio: questa fascia copre il muscolo trapezio che si estende dal collo alle spalle e alla schiena. Quando infiammata, può contribuire al dolore cervicale e alla limitazione dei movimenti delle spalle.
Fascia del bicipite: avvolge il muscolo bicipite del braccio. Un'infiammazione può causare dolore e rigidità, spesso associata a sovraccarico funzionale o microtraumi ripetuti.
Fascia dell'ileo-psoas: localizzata nell'area dell'anca e della parte anteriore della coscia, la sua infiammazione può provocare dolore inguinale e nella parte inferiore della schiena.
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Sintomi
Dolore localizzato Il dolore è spesso acuto e si avverte nella zona colpita, soprattutto durante il movimento o la palpazione. Nella fascite plantare, ad esempio, il dolore è tipicamente situato nella pianta del piede e accentuato al mattino o dopo periodi di inattività.
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Rigidità
Può esserci una sensazione di rigidità nell'area interessata, specialmente dopo il riposo. I pazienti riportano spesso una difficoltà nei primi movimenti della giornata o dopo lunghe pause.
Gonfiore
Nelle aree più colpite si può osservare un gonfiore localizzato, dovuto all'infiammazione e alla possibile presenza di edema.
Calore e rossore
Sebbene meno comune, alcune aree infiammate possono apparire più calde al tatto e presentare arrossamenti cutanei, segni di un processo infiammatorio attivo.
Irradiazione del dolore
Il dolore può irradiarsi ad altre aree circostanti, a seconda della fascia coinvolta. Ad esempio, nella fascite plantare, il dolore può estendersi lungo il tallone o l'arco plantare.
Sensibilità al tatto
Le fasce infiammate sono spesso sensibili alla pressione, causando disagio anche con una lieve palpazione.
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Cause
L'infiammazione delle fasce, nota come fasciopatia o fascite, può interessare diverse aree del corpo oltre alla fascia plantare, le cause di questa condizione sono multifattoriali, vediamone alcune
Sovraccarico meccanico
Movimenti ripetitivi o eccessivo stress biomeccanico possono causare microtraumi nelle fasce, che portano a infiammazione e degenerazione del tessuto. Questo è comune negli atleti, nei lavoratori manuali e in persone che eseguono movimenti ripetitivi.
Disfunzioni posturali
Alterazioni della postura o dell'allineamento biomeccanico, come il piede piatto o l'iperpronazione, possono aumentare lo stress sulle fasce, generando uno stato infiammatorio cronico.
Traumi acuti o microtraumi ripetuti
Incidenti o piccoli traumi che si verificano ripetutamente possono determinare danni alle fasce, innescando processi infiammatori e riparativi ciclici.
Malattie sistemiche
Alcune patologie infiammatorie croniche, come l'artrite reumatoide, la spondilite anchilosante e le malattie autoimmuni, possono coinvolgere le fasce, inducendo un'infiammazione generalizzata dei tessuti connettivi.
Infezioni
Sebbene rare, le infezioni batteriche possono causare fasciti, come nel caso della fascite necrotizzante, una condizione grave e potenzialmente letale.
Squilibri metabolici
Condizioni come il diabete mellito e l'obesità possono alterare la composizione e la funzionalità del tessuto connettivo, aumentando il rischio di infiammazione fasciale.
Invecchiamento e degenerazione tissutale
Con l'avanzare dell'età, le fasce tendono a perdere elasticità e capacità rigenerativa, predisponendo a fenomeni infiammatori e degenerativi.
Uso di calzature inadeguate
Scarpe prive di adeguato supporto o ammortizzazione possono contribuire a sovraccaricare le fasce, specialmente negli arti inferiori.
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Diagnosi
Le fasce sono strati di tessuto connettivo che avvolgono muscoli, ossa e organi, e la loro infiammazione può derivare da diversi fattori, tra cui traumi, sovraccarichi funzionali, patologie reumatiche o infezioni.
Il primo passo nella diagnosi è un'attenta anamnesi, durante la quale il medico raccoglie informazioni sui sintomi del paziente, come dolore, rigidità o gonfiore in diverse aree del corpo. È importante individuare la sede del dolore e capire se i sintomi peggiorano con il movimento o al risveglio.
L'esame obiettivo, in cui il medico valuta la mobilità e la sensibilità delle zone interessate, è cruciale. Possono essere presenti segni locali di infiammazione, come arrossamento, calore o edema, e il paziente potrebbe manifestare dolore alla palpazione delle fasce interessate.
Per confermare la diagnosi e distinguere tra diverse cause di infiammazione, si ricorre a esami strumentali. L'ecografia muscoloscheletrica è una delle tecniche più utilizzate per visualizzare le fasce e rilevare eventuali segni di ispessimento o alterazioni della loro struttura. L'ecografia può anche evidenziare la presenza di liquido infiammatorio o microlesioni.
In alcuni casi, è utile eseguire una risonanza magnetica (RM), che fornisce una visione più dettagliata delle strutture fasciali e dei tessuti circostanti, soprattutto nei casi più complessi o quando si sospetta un coinvolgimento profondo delle fasce. La RM può rilevare infiammazioni diffuse o localizzate, nonché escludere altre patologie come lesioni muscolari o tendinee.
Infine, possono essere eseguiti esami del sangue per identificare eventuali segni di infiammazione sistemica o infezioni, soprattutto se si sospetta una condizione reumatologica o autoimmune come la fibromialgia o la polimialgia reumatica, che possono causare infiammazioni diffuse delle fasce.
La diagnosi dell'infiammazione delle fasce richiede un'anamnesi dettagliata, un esame clinico accurato e l'uso di tecniche di imaging avanzate, come l'ecografia o la risonanza magnetica, per identificare l'origine del problema e pianificare il trattamento più appropriato.
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Trattamenti e cure
L'approccio terapeutico ideale dipende dalla sede dell'infiammazione, dalla sua cronicità e dalla risposta del paziente alle terapie. La personalizzazione del trattamento da parte di uno specialista è essenziale per ottenere i migliori risultati.
Anche se la fascite plantare è la forma più comune, l'infiammazione delle fasce può colpire diverse aree del corpo, come la schiena, le spalle, l'addome e gli arti. I trattamenti e le cure dipendono dalla localizzazione e dalla gravità del processo infiammatorio, ma seguono principi terapeutici simili.
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Trattamenti conservativi
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Riposo e modificazione delle attività
Limitare le attività che aggravano l'infiammazione è fondamentale per consentire la guarigione.
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Farmaci antinfiammatori
Gli antinfiammatori non steroidei (FANS) come l'ibuprofene o il naprossene sono comunemente prescritti per ridurre dolore e infiammazione.
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Ortesi o supporti
Plantari su misura o dispositivi di supporto possono alleviare la pressione sulla fascia, favorendo la guarigione.
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Trattamenti fisioterapici
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Terapia fisica
Esercizi di stretching e rafforzamento mirati migliorano la flessibilità della fascia e riducono la tensione. La terapia manuale o la mobilizzazione dei tessuti molli possono facilitare la riduzione dell'infiammazione.
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Terapia con onde d'urto
Utilizzata per stimolare la riparazione tissutale, ridurre l'infiammazione cronica e migliorare la circolazione nelle fasce, soprattutto nei casi di tendinopatia associata.Laserterapia ad alta potenza: Favorisce la riduzione dell'infiammazione e promuove la rigenerazione dei tessuti.Ultrasuoni terapeutici: Gli ultrasuoni sono impiegati per ridurre l'infiammazione e promuovere la guarigione dei tessuti fasciali.
Trattamenti eco-interventistici per la fascite plantare
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Infiltrazioni di cortisone
L'iniezione di corticosteroidi peri-fasciali, effettuata sotto guida ecografica, può ridurre rapidamente l'infiammazione e il dolore, soprattutto in casi resistenti ai trattamenti conservativi.
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Infiltrazioni di acido ialuronico
Utilizzate soprattutto in contesti di degenerazione fasciale o tendinopatie associate, le infiltrazioni di acido ialuronico migliorano la lubrificazione e la rigenerazione del tessuto fasciale.
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Needling
Il needling ecoguidato stimola la rigenerazione del tessuto fasciale e migliora la vascolarizzazione, favorendo la guarigione, può essere coadiuvato con l’iniezione in sede di farmaci rigenerativi.
Chirurgia (solo in casi estremi)
Se i trattamenti conservativi e le terapie minimamente invasive falliscono, si può considerare un intervento chirurgico per rimuovere o liberare la fascia infiammata.
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