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Cos'è l'entesite

L'entesite è un'infiammazione che colpisce l'entesi, cioè il punto in cui un tendine, un legamento o una capsula articolare si inseriscono direttamente sull'osso. Questo processo infiammatorio può causare dolore, rigidità e gonfiore intorno all'area colpita, e spesso si manifesta nelle zone dove c'è un forte carico meccanico, come il tallone (tendine di Achille), la pianta del piede, i gomiti, le ginocchia e la colonna vertebrale. L'entesite è particolarmente comune nelle spondiloartriti (come la spondilite anchilosante o l’artrite psoriasica), che sono malattie reumatologiche associate a infiammazioni sistemiche.

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Nell'entesite, il dolore è spesso più marcato al mattino o dopo un periodo di inattività, e tende a migliorare con il movimento. Tuttavia, il carico ripetitivo o eccessivo su queste strutture può peggiorare i sintomi. Il dolore può essere profondo e talvolta irradiato all’articolazione vicina. Se non trattata, l'entesite può portare a calcificazioni e fibrosi, con una riduzione della mobilità articolare e un rischio di danno permanente.


L'entesite si verifica a seguito di un'infiammazione che può interessare sia la parte tendinea sia la parte ossea dell'entesi. Questo processo può essere innescato da sovraccarico meccanico, da microtraumi ripetuti o da processi autoimmuni, come avviene in molte patologie reumatiche. L'infiammazione provoca dolore locale, che può irradiarsi lungo il tendine o il legamento, e talvolta determina una degenerazione dei tessuti, con possibile formazione di calcificazioni o osificazioni nell'area interessata.
 

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Sintomi

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Dolore alla palpazione e gonfiore

Alla palpazione, si osserva frequentemente un aumento della sensibilità nella zona infiammata, con possibile gonfiore locale, dovuto alla reazione infiammatoria circostante. Il gonfiore può variare da lieve a moderato e si manifesta come una tumefazione morbida, talvolta calda al tatto. L'entesite può anche provocare una sensazione di calore localizzato e arrossamento della pelle sovrastante, sebbene questi segni non siano sempre presenti.
 

Rigidità

L’infiammazione può limitare il movimento dell’articolazione, soprattutto al mattino o dopo periodi di inattività, che tende a migliorare con il movimento. La rigidità può essere particolarmente marcata nelle entesiti che colpiscono la colonna vertebrale, i talloni o le ginocchia.

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Dolore durante l'attività

Il dolore, sintomo cardine dell'entesite, è il dolore localizzato  tipicamente nella zona dell'inserzione tendinea o legamentosa sull'osso, spesso è descritto come profondo e persistente che peggiora con l'attività fisica o sotto carico. Nella fase iniziale, il dolore può essere di intensità moderata e si manifesta principalmente durante movimenti specifici che sollecitano l'entesi coinvolta. Con il progredire dell'infiammazione, il dolore può diventare continuo, anche a riposo, e può interferire significativamente con le attività quotidiane. Può essere più intenso al mattino o dopo un periodo di inattività, ma aumenta anche con l'attività fisica o la palpazione della zona interessata, nei casi più gravi, può essere presente anche durante la notte.

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Cause

Sovraccarico e microtraumi ripetuti
L'eccessivo stress o sforzo ripetuto su un’articolazione può causare microlesioni nella zona di inserzione tendinea. Questo è comune in atleti o in persone che svolgono lavori manuali intensivi. Per esempio, l'entesite del tendine d'Achille può insorgere in seguito a un'attività fisica eccessiva, come la corsa su superfici dure.

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Malattie autoimmuni
Le spondiloartriti, come la spondilite anchilosante o l’artrite psoriasica, sono malattie reumatiche in cui l'entesite rappresenta una manifestazione clinica caratteristica. In queste condizioni, il sistema immunitario attacca le entesi, provocando infiammazione cronica. Questo tipo di entesite è spesso bilaterale e interessa più articolazioni contemporaneamente.
Nell'artrite reattiva, una condizione che si sviluppa in risposta a un'infezione, può verificarsi entesite come conseguenza della risposta immunitaria dell’organismo

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Problemi metabolici
In alcune condizioni metaboliche, come la gotta o l'iperuricemia, l'accumulo di cristalli nelle articolazioni e nelle zone di inserzione tendinea può provocare infiammazione e dare origine all'entesite.

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Traumi
Traumi acuti o lesioni dirette all’articolazione o ai tendini possono scatenare un processo infiammatorio nell’entesi. Questi eventi possono essere isolati o ripetuti, soprattutto negli sportivi o nei lavoratori manuali.

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Articolazioni soggette

Colonna vertebrale

  • Entesite spinale. Nelle spondiloartriti, l'entesite può colpire l'inserzione dei legamenti sulla colonna vertebrale, causando dolore e rigidità. Le entesi delle vertebre (soprattutto a livello lombare e sacrale) possono essere colpite, con infiammazione delle inserzioni dei legamenti paravertebrali.

 

Gomito

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Bacino

  • Entesite ischiatica. coinvolge l'area di inserzione dei muscoli ischiocrurali sull'ischio.


Anca

  • L'entesite trocanterica è un'infiammazione dell'entesi, la zona di inserzione tendinea, localizzata a livello del grande trocantere dell'anca. Provoca dolore laterale all'anca, spesso aggravato da attività fisica, pressione diretta e movimenti di flessione o rotazione dell'arto inferiore


​Ginocchio

  • Entesite rotulea: infiammazione dell'inserzione del tendine rotuleo sulla rotula o sulla tibia.

 

Tendine di Achille 

  • Entesite calcaneare. È una delle entesi più frequentemente colpite, soprattutto negli sportivi. Il dolore si localizza nella parte posteriore della caviglia, dove il tendine di Achille si inserisce sul calcagno.

 

Fascia plantare 

  • L'infiammazione dell'inserzione della fascia plantare sul tallone è nota come fascite plantare. Questo disturbo causa dolore alla pianta del piede, soprattutto durante i primi passi al mattino.
     

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Diagnosi

La diagnosi di entesite si basa su una combinazione di anamnesi, esame clinico e test di imaging. Il medico valuta la localizzazione del dolore, la storia clinica del paziente e la presenza di eventuali fattori di rischio, come patologie autoimmuni o traumi recenti. Durante l'esame fisico, si osservano la mobilità dell'articolazione e la sensibilità alla palpazione dell’entesi.

 

Nella diagnosi l'entesite talvolta può essere confusa con la borsite, perché le somiglianze in alcuni sintomi, come il dolore e il gonfiore, possono portare a confusione. Entrambe le condizioni possono essere aggravate dall'attività fisica e migliorare con il riposo, e il gonfiore della borsite può essere scambiato per infiammazione tendinea nelle entesi. Le differenze chiave risiedono nella localizzazione e nella presentazione clinica dei sintomi.

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L'entesite si manifesta come un dolore localizzato al punto di inserzione dei tendini o legamenti sull'osso, spesso aggravato dalla pressione diretta e associato a rigidità che migliora con il movimento. È frequentemente collegata a condizioni infiammatorie sistemiche e il gonfiore è meno evidente.

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La borsite, al contrario, comporta un dolore e un gonfiore più pronunciati nella zona della borsa sinoviale, con un aumento del gonfiore e talvolta calore palpabile. Il dolore nella borsite è spesso causato da traumi ripetitivi o sovraccarico e il gonfiore è più evidente rispetto all'entesite.

 

Le tecniche di imaging e i test clinici aiutano a distinguere tra le due condizioni: l'entesite è spesso confermata da ecografie o risonanze che mostrano infiammazione dell'inserzione tendinea, mentre la borsite si evidenzia per l'accumulo di liquido nella borsa sinoviale.

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​Per confermare la diagnosi e ottenere un quadro preciso sono fondamentali gli esami di imaging. 
 

  • La radiografia può essere utilizzata per escludere altre patologie o per rilevare eventuali calcificazioni o alterazioni ossee secondarie all'infiammazione cronica.
     

  • L'ecografia è particolarmente utile per visualizzare l'infiammazione dell'entesi, evidenziando ispessimenti del tendine, la presenza di versamenti o calcificazioni.
     

  • La risonanza magnetica (RM) fornisce immagini dettagliate delle strutture tendinee e può rilevare segni di infiammazione cronica o danni più estesi alle entesi.

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Trattamenti e cure

Con un trattamento adeguato, l'entesite può risolversi completamente, soprattutto se trattata precocemente. Tuttavia, nelle forme croniche o legate a patologie autoimmuni, l'infiammazione può recidivare e richiedere un trattamento continuativo per mantenere i sintomi sotto controllo.

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Riposo e modifica delle attività
Una delle prime misure nel trattamento dell'entesite è il riposo della zona colpita per ridurre lo stress meccanico sull'entesi infiammata. Il sovraccarico meccanico su tendini e legamenti può peggiorare l'infiammazione, quindi evitare attività che aggravano la condizione (come corsa o sollevamento pesi) è essenziale. Se il dolore riguarda l'area del piede o del tallone, si può consigliare l'uso di ortesi o plantari per ridurre la pressione sulla zona.
 

Terapia farmacologica

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  • Antinfiammatori non steroidei (FANS) i farmaci come ibuprofene, naprossene o diclofenac sono comunemente utilizzati per ridurre l'infiammazione e alleviare il dolore. Questi farmaci sono particolarmente efficaci nella gestione dei sintomi acuti.

  • Modulatori del sistema immunitario, nelle entesiti associate a malattie autoimmuni come la spondilite anchilosante o l'artrite psoriasica, possono essere necessari farmaci più specifici. Farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARDs) come il metotrexato o la sulfasalazina possono essere prescritti per controllare l’infiammazione a lungo termine. In alcuni casi, si utilizzano anche farmaci biologici (ad esempio, inibitori del TNF-alfa o dell'interleuchina 17) che agiscono specificamente sulle vie infiammatorie associate a queste malattie.
     

Controllo del peso
Per le persone con entesite in aree come il tallone, le ginocchia o le anche, la riduzione del peso corporeo può essere cruciale per alleviare la pressione sulle articolazioni e ridurre l'infiammazione. Anche una modesta perdita di peso può significativamente diminuire il carico sulle entesi e migliorare i sintomi.

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Fisioterapia

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  • La fisioterapia è fondamentale per migliorare la funzionalità e ridurre il dolore associato all'entesite. Gli obiettivi della fisioterapia includono il miglioramento della flessibilità e della forza muscolare, che riducono lo stress sulle entesi e prevengono ulteriori lesioni.
     

  • Esercizi di stretching mirati aiutano a mantenere la mobilità e a prevenire la rigidità delle strutture tendinee e muscolari. È importante che questi esercizi siano adattati alla zona specifica colpita dall’entesite.
     

  • Rafforzare i muscoli che circondano l’articolazione coinvolta può ridurre il carico sull’entesi e favorire la guarigione. Ad esempio, per un'entesite del tendine di Achille, possono essere prescritti esercizi specifici per i muscoli del polpaccio.
     

  • Terapia fisiche come l’applicazione di calore o freddo, l’ultrasuono o la terapia con onde d’urto possono essere utilizzate per stimolare la guarigione e ridurre il dolore. Le onde d’urto, in particolare, sono utili nei casi di entesite cronica o recalcitrante, poiché favoriscono la rigenerazione dei tessuti e la riduzione dell’infiammazione.
     

Terapia occupazionale e adattamenti funzionali
Se l'entesite è legata a fattori lavorativi o a sforzi ripetitivi, la terapia occupazionale può aiutare il paziente a identificare e correggere posture o movimenti che peggiorano la condizione. L'adozione di ergonomie corrette sul lavoro, l'uso di strumenti che riducono lo stress articolare e la pianificazione di pause regolari possono essere utili per prevenire recidive.
 

Infiltrazioni di corticosteroidi
In caso di infiammazione significativa e dolore che non risponde ai trattamenti conservativi, le infiltrazioni di cortisone possono essere utilizzate per ridurre rapidamente il dolore e l'infiammazione. L'infiltrazione viene eseguita direttamente nell'articolazione o nella zona del tendine interessato.
 

Terapia infiltrativa mininvasiva con l'Eco Interventistica
Una delle tecniche moderne più avanzate utilizzate per il trattamento dell'entesite è l'ecointerventistica. Tra le opzioni terapeutiche, il needling bleeding combinato con l'infiltrazione di acido ialuronico e cortisone, sotto la guida ecografica per guidare il medico durante la procedura, è un approccio che ha mostrato ottimi risultati, con tempi di recupero brevi. Questa tecnica, se eseguita correttamente, rappresenta un'opzione terapeutica minimamente invasiva e molto efficace per la gestione delle entesiti.
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Come si cura l'entesite 
con l'eco interventistica

Nella cura dell'entesite, le terapie infiltrative ecoguidate rappresentano un'opzione avanzata e mirata per gestire l'infiammazione e il dolore associati a questa condizione. L'ecointerventistica utilizza tecniche di imaging ecografico per guidare le procedure, garantendo precisione e efficacia. Tre approcci comuni sono il needling bleeding, l'infiltrazione di acido ialuronico a basso peso molecolare o peptidi di collagene intratendineo e l'infiltrazione di cortisone extratendineo.

Il needling bleeding è una tecnica che prevede l'uso di un ago sottile per creare micro-traumi controllati nel tessuto infiammato. Questa procedura stimola una risposta di guarigione naturale e favorisce la biostimolazione e il rimodellamento del tessuto infiammato.
L'infiltrazione di acido ialuronico a basso pm intratendineo, noto per le sue proprietà sia biologiche che viscoelastiche, mira a nutrire, stimolare, lubrificare e ammortizzare il tendine infiammato, contribuisce a una progressiva ripresa della funzione tendinea.

L'infiltrazione di cortisone extratendineo è una pratica comune per trattare l'entesite, specialmente quando l'infiammazione è intensa e non risponde bene ad altre terapie. Il cortisone depot, un potente antinfiammatorio a rilascio prolungato, viene iniettato nella zona circostante il tendine o l'entesi (l'area di attacco del tendine all'osso). Questa procedura, eseguita sotto guida ecografica per garantire la precisione, riduce l'infiammazione e il dolore localizzato.

L'uso di queste tecniche ecoguidate, nella gestione dell'entesite, può offrire risultati significativi: una rapida riduzione del dolore, l'immediato miglioramento della funzione e l'accelerazione del processo di guarigione, con un impatto positivo sulla qualità della vita del paziente.


 

Quali entesiti possiamo trattare con l'eco interventistica

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Quali risultati si ottengono

Riduzione rapida del dolore
Subito dopo la procedura i pazienti avvertono immediatamente una significativa riduzione del dolore, a differenza dei trattamenti conservativi che richiedono mesi di fisioterapia per risultati evidenti.

Precisione nella diagnosi e nel trattamento
Uno dei principali vantaggi dell'ecointerventistica è la sua capacità di fornire una visione chiara e dettagliata dell'area infiammata attraverso l'ecografia. Questo imaging avanzato consente ai medici di visualizzare in tempo reale l'entesite e le strutture circostanti, migliorando la precisione nella diagnosi. Durante la procedura, l'ecografia guida l'inserimento di aghi per le infiltrazioni o altre tecniche terapeutiche, assicurando che i trattamenti siano somministrati esattamente dove è necessaria l'azione, riducendo il rischio di errori e migliorando i risultati complessivi.
 
Trattamento mirato e personalizzato
L'ecointerventistica consente una personalizzazione maggiore del trattamento. Grazie alla guida ecografica, è possibile adattare le procedure terapeutiche alle specifiche esigenze del paziente e alle caratteristiche dell'entesite. Questo approccio personalizzato può migliorare notevolmente l'efficacia dei trattamenti.

Riduzione del rischio di complicanze
Le tecniche minimamente invasive e la precisione del trattamento ecoguidato contribuiscono a un tempo di recupero più breve rispetto alle opzioni chirurgiche tradizionali. I pazienti spesso sperimentano un miglioramento dei sintomi in tempi più rapidi e con meno complicazioni, permettendo loro di tornare più presto alle normali attività quotidiane.

Risparmio biologico ed economico
L'ecointerventistica consente di somministrare farmaci anti-infiammatori, come i corticosteroidi, direttamente nell'area colpita dall'infiammazione. Questa modalità di trattamento mira precisamente all'infiammazione, migliorando notevolmente l'efficacia della terapia e riducendo la necessità di farmaci antinfiammatori sistemici, che possono comportare effetti collaterali o interazioni farmacologiche indesiderate. Grazie alla sua precisione, l'ecointerventistica si rivela particolarmente vantaggiosa sia nello sportivo che nell'adulto o per i pazienti anziani o con patologie complesse, offrendo benefici sia economici che biologici.

Tempi di recupero più rapidi
Le tecniche minimamente invasive e la precisione del trattamento ecoguidato contribuiscono a un tempo di recupero più breve rispetto alle opzioni chirurgiche tradizionali. I pazienti sperimentano un miglioramento dei sintomi in tempi rapidi, già subito dopo il trattamento, e con meno complicazioni possono tornare molto presto alle normali attività quotidiane.

Confronto con trattamenti conservativi
Mentre i trattamenti conservativi, come la fisioterapia e i farmaci, richiedono settimane o mesi per produrre effetti, l'infiltrazione ecoguidata offre sollievo immediato dal dolore e una più rapida ripresa della funzionalità.

 
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