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Cos'è l'artrosi

L'artrosi è una malattia complessa e multifattoriale, in cui vari meccanismi meccanici, biologici e biochimici contribuiscono alla degenerazione della cartilagine articolare e all'alterazione delle strutture che compongono l'articolazione. L'artrosi, o osteoartrosi, è una patologia degenerativa cronica che coinvolge le articolazioni sinoviali, caratterizzata dalla progressiva degenerazione della cartilagine articolare e dai cambiamenti conseguenti a carico dell'osso subcondrale, della sinovia e delle altre strutture articolari. È la forma più comune di artrite e una delle principali cause di dolore e disabilità a livello mondiale, soprattutto nelle persone anziane. 

Vediamo in sequenza l'evolversi degli stati della malattia

  1. Danno alla cartilagine
    La cartilagine articolare è un tessuto connettivo altamente specializzato che ha la funzione di ridurre l'attrito e distribuire uniformemente le forze meccaniche durante il movimento. Nell'artrosi, i condrociti, le cellule principali della cartilagine, subiscono un'alterazione del loro metabolismo. Questo provoca un aumento della produzione di enzimi proteolitici, come le metalloproteasi, che degradano la matrice extracellulare della cartilagine, riducendone l'integrità.

  2. Ridotta capacità di rigenerazione
    La cartilagine ha una limitata capacità rigenerativa. Con il progredire della malattia, il danno alla struttura cartilaginea diventa superiore alla capacità dei condrociti di riparare il tessuto danneggiato. Questo porta alla fibrillazione (formazione di microfessure) e successivamente alla erosione della cartilagine, esponendo l'osso sottostante.

  3. Sclerosi dell’osso subcondrale
    La perdita di cartilagine espone l'osso subcondrale (l'osso situato appena sotto la cartilagine) a uno stress meccanico maggiore. Come risposta, l'osso si ispessisce, un processo noto come sclerosi subcondrale. Inoltre, si formano sporgenze ossee anomale chiamate osteofiti, che contribuiscono alla deformità articolare.
     

  4. Infiammazione della sinovia
    Anche se l'artrosi non è tipicamente una malattia infiammatoria primaria, il continuo attrito e l'usura articolare possono provocare una reazione infiammatoria nella membrana sinoviale (sinovia). Questo porta alla sinovite, con il rilascio di mediatori infiammatori, come le citochine e le prostaglandine, che intensificano il danno tissutale e contribuiscono al dolore e alla rigidità.

  5. Perdita di spazio articolare
    La combinazione di erosione della cartilagine e proliferazione ossea porta a una riduzione dello spazio articolare, facilmente visibile tramite esami radiografici. Questa perdita di spazio, insieme alla deformazione articolare causata dagli osteofiti, riduce la funzionalità dell'articolazione e limita significativamente la mobilità del paziente.



     

Cause

Fattori meccanici

Traumi ripetuti o sovraccarico articolare possono accelerare l'usura della cartilagine. Questi fattori sono spesso presenti in individui con occupazioni fisicamente impegnative o in atleti.

Fattori genetici

Esiste una predisposizione genetica che rende alcune persone più vulnerabili all'artrosi, soprattutto nelle mani.

Età

L'invecchiamento è uno dei principali fattori di rischio. Con il passare del tempo, la capacità delle cellule della cartilagine (condrociti) di riparare il tessuto danneggiato diminuisce.

Obesità

L'eccesso di peso corporeo aumenta lo stress meccanico sulle articolazioni, in particolare su quelle portanti come ginocchia e anche.
 

Infiammazioni

Infiammazioni croniche delle articolazioni, anche su base autoimmune o post-traumatica, possono contribuire alla degenerazione della cartilagine.
 

Alterazioni anatomiche

Malformazioni congenite o disallineamenti articolari (es. ginocchio valgo o varo) possono creare una distribuzione anomala dei carichi sulle superfici articolari.
 

Sedentarietà

La mancanza di movimento può indebolire i muscoli che supportano le articolazioni, aumentando il rischio di degenerazione articolare.

Sintomi

  • Il dolore articolare è il sintomo più comune, che peggiora con l'attività fisica e migliora con il riposo. Negli stadi avanzati, il dolore può essere presente anche a riposo.
     

  • Rigidità al risveglio, o dopo lunghi periodi di inattività, e dura generalmente meno di 30 minuti.
     

  • Limitazione funzionale, Riduzione della capacità di movimento dell’articolazione affetta, con conseguente difficoltà nello svolgere le normali attività quotidiane.
     

  • Crepitii articolari, si avverte una sensazione di scricchiolio durante i movimenti.
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  • Deformità articolari, la forma avanzata di artrosi presenta delle deformità nelle articolazioni a causa della crescita di osteofiti e della perdita di tessuto cartilagineo.

     

Diagnosi

Anamnesi

Durante l'anamnesi, il medico chiederà informazioni sui sintomi del paziente (dolore articolare, rigidità, limitazione dei movimenti), la loro durata e intensità, e la presenza di fattori di rischio (obesità, attività lavorative o sportive).

Esame obiettivo

L'esame fisico si concentra sull'osservazione delle articolazioni coinvolte. I segni tipici includono: dolore alla palpazione delle articolazioni interessate, limitazione dei movimenti articolari, crepitio articolare durante il movimento, un suono causato dallo sfregamento delle superfici articolari danneggiate, deformità articolari in fase avanzata, come deviazioni ossee o ingrossamenti (es. noduli di Heberden nelle dita).

Radiografia

È l'esame di prima linea per visualizzare il grado di degenerazione articolare. Le caratteristiche radiografiche dell'artrosi includono restringimento dello spazio articolare, presenza di osteofiti (escrescenze ossee), e sclerosi subcondrale.

 

Risonanza Magnetica (RM)

Utilizzata in casi particolari, può fornire informazioni più dettagliate sui tessuti molli, come legamenti, tendini e la cartilagine stessa.

 

Ecografia articolare

Può essere utile per rilevare versamenti articolari o alterazioni dei tessuti molli.

Articolazioni e patologie che trattiamo

Artrosi del ginocchio (gonartrosi)

È una delle forme più comuni di artrosi. Colpisce principalmente la cartilagine della femoro-rotulea o femoro-tibiale, causando dolore, rigidità e limitazione funzionale del ginocchio.​ Visita la pagina sull'artrosi del ginocchio...

        

Artrosi dell’anca (coxartrosi)

L’artrosi dell’anca è un’altra forma frequente, soprattutto in individui di età avanzata o soggetti con pregressi traumi o displasia dell’anca. Il dolore è localizzato nella regione inguinale e può irradiarsi alla coscia.
Visita la pagina sull'artrosi dell'anca...

Artrosi della spalla

Questa forma di artrosi colpisce principalmente l’articolazione gleno-omerale della spalla. Il dolore è spesso profondo, localizzato alla spalla, e peggiora con i movimenti di abduzione e rotazione. Visita la pagina sull'artrosi della spalla...
   

Artrosi delle mani e delle dita

Colpisce frequentemente le articolazioni interfalangee e l’articolazione trapezio-metacarpale (rizoartrosi), specialmente nelle donne in menopausa. Causa dolore e deformità delle dita. Visita la pagina sull'artrosi delle mani e delle dita...

 

Artrosi della caviglia e del piede

L'artrosi della caviglia e del piede è una patologia degenerativa che colpisce le articolazioni, causando l'usura progressiva della cartilagine. Questa condizione provoca dolore, rigidità e riduzione della mobilità, spesso peggiorando con il tempo. È comune in seguito a traumi, usura legata all'età o sovraccarico articolare.

Vai alla pagina dell'artrosi della caviglia e del piede


   

Trattamenti e cure

Trattamenti non farmacologici
 

  • Fisioterapia: esercizi mirati per mantenere la mobilità articolare, migliorare la forza muscolare e ridurre il carico sulle articolazioni.
     

  • Terapia occupazionale: tecniche di protezione articolare e l'uso di ausili per facilitare le attività quotidiane.
     

  • Educazione del paziente: informare il paziente sui comportamenti e le attività che possono ridurre il rischio di peggioramento.
     

Trattamenti farmacologici
 

  • Antinfiammatori non steroidei (FANS): per il controllo del dolore e dell'infiammazione. L'uso di FANS può essere limitato a causa degli effetti collaterali, in particolare gastrointestinali e cardiovascolari.
     

  • Paracetamolo: analgesico utilizzato per il trattamento del dolore lieve o moderato.
     

  • Corticosteroidi intra-articolari: iniezioni di corticosteroidi all'interno dell'articolazione per ridurre l'infiammazione locale e il dolore, soprattutto nelle fasi acute.
     

  • Condroprotettori (glucosamina e condroitina solfato): supplementi che possono contribuire a rallentare il deterioramento della cartilagine, sebbene l'evidenza clinica sia variabile.
     

  • Terapie biologiche: come le iniezioni di acido ialuronico, che fungono da lubrificante per l'articolazione, migliorando la funzionalità e riducendo il dolore in pazienti selezionati.

     

Infiltrazioni di secondo livello (ecoguidate) 
 

L'ecointerventistica rappresenta una modalità terapeutica efficace nella gestione dell'artrosi che utilizza l'ecografia per guidare le iniezioni o altre procedure minimamente invasive a livello delle articolazioni. I vantaggi includono la precisione e il minor rischio di complicazioni.
 

  • Infiltrazioni ecoguidate: l'ecografia guida l'iniezione di corticosteroidi o acido ialuronico direttamente nell'articolazione colpita dall'artrosi. Questa tecnica migliora la precisione dell'iniezione, riducendo il rischio di danni ai tessuti circostanti.
     

  • Needling ecoguidato: può essere utilizzato per decompattare i tessuti fibrotici o infiammati all'interno dell'articolazione, favorendo il rilascio di fluidi infiammatori e migliorando la funzionalità.
     

  • Terapie rigenerative: l'iniezione di plasma ricco di piastrine (PRP) o cellule staminali mesenchimali può essere eseguita sotto guida ecografica per migliorare la rigenerazione della cartilagine e ridurre l'infiammazione.

     

Trattamenti chirurgici
 

Nei casi avanzati in cui i trattamenti conservativi non sono più efficaci, l'intervento chirurgico può essere indicato:
 

  • Artroscopia: per rimuovere detriti articolari, correggere lesioni meniscali o condrolisi.
     

  • Osteotomia: per riallineare le ossa e ridurre il carico sulle articolazioni danneggiate.
     

  • Protesi articolari: sostituzione dell'articolazione danneggiata con un impianto artificiale (es. protesi del ginocchio o dell'anca).

     

Terapie complementari
 

  • Agopuntura: può contribuire al controllo del dolore in alcuni pazienti.
     

  • Terapia del calore o freddo: per ridurre il dolore e l'infiammazione locale.


     

X-Ray Risultati

Come si cura l'artrosi 
con l'eco interventistica

La viscosupplementazione ecoguidata con acido ialuronico è una procedura avanzata ed efficace per il trattamento dell'artrosi. Questa tecnica prevede l'iniezione di acido ialuronico direttamente nell'articolazione, sfruttando l'ecografia per assicurare la massima precisione nel posizionamento. L'acido ialuronico, una sostanza naturalmente presente nel liquido sinoviale, svolge un ruolo cruciale nel migliorare la viscosità e la lubrificazione articolare, riducendo l'attrito tra le superfici articolari, stimolando la produzione di liquido sinoviale e attenuando il dolore.

Come funziona l'acido ialuronico nella cura dell'artrosi
Oltre a migliorare la lubrificazione, l'acido ialuronico ha un effetto protettivo sulla cartilagine, rallentandone la degenerazione. Questo lo rende una soluzione particolarmente efficace per i pazienti affetti da artrosi in fase iniziale o moderata, che desiderano evitare interventi chirurgici. L'obiettivo è ridurre il dolore, aumentare la mobilità dell'articolazione e rallentare la progressione della malattia.

Benefici e durata del trattamento
I pazienti sottoposti a viscosupplementazione ecoguidata possono aspettarsi una significativa riduzione del dolore e un miglioramento della funzionalità articolare. Sebbene gli effetti benefici varino da persona a persona, spesso durano da alcuni mesi fino a un anno. Essendo l'artrosi una malattia cronica e degenerativa, la procedura può essere ripetuta quando i sintomi tornano a manifestarsi.

Una soluzione non invasiva con vantaggi multipli
La viscosupplementazione con acido ialuronico ecoguidata è una valida opzione terapeutica per chi soffre di artrosi. Oltre a essere poco invasiva, offre numerosi vantaggi: riduzione del dolore, miglioramento della mobilità, protezione della cartilagine e un basso rischio di complicanze. Questo approccio consente spesso di posticipare o addirittura evitare trattamenti chirurgici, rappresentando una soluzione efficace nelle fasi iniziali o moderate della malattia.

X-Ray Risultati

Quali risultati si ottengono

Riduzione rapida del dolore
L'uso dell'ecografia per guidare l'infiltrazione di corticosteroidi o altre sostanze terapeutiche quali l'acido ialuronico, permette di ridurre l'infiammazione in modo rapido ed efficace. Molti pazienti riferiscono una riduzione significativa del dolore già nei giorni successivi al trattamento.

Miglioramento della funzionalità dell'articolazione
Con la viscosupplementazione con acido ialuronico, la diminuzione dell'infiammazione e del dolore, i pazienti recuperano gradualmente la mobilità e la funzionalità dell'articolazione. Questo si traduce in una maggiore capacità di svolgere attività quotidiane, sportive, lavorative e persino dormire senza disagio.

Riduzione del rischio di complicanze
Essendo una procedura minimamente invasiva e mirata, l'eco-interventistica riduce il rischio di complicanze rispetto a tecniche più invasive, come la chirurgia. La precisione della guida ecografica minimizza il rischio di danni ai tessuti circostanti, come nervi o vasi sanguigni. Si svolge in anestesia locale, ed è ben tollerata dai pazienti anche quelli più fragili che avrebbero problemi di interazione con altre terapie farmacologiche.

Tempi di recupero più rapidi
Grazie alla natura poco invasiva delle tecniche eco-guidate, i tempi di recupero sono molto più brevi rispetto ad altre opzioni terapeutiche, come la chirurgia. I pazienti possono tornare rapidamente alle loro normali attività con un intervallo minimo di inattività.

Minor necessità di interventi chirurgici
Con il successo del trattamento eco-guidato, molti pazienti riescono ad evitare interventi chirurgici più invasivi, migliorando la loro qualità di vita senza dover ricorrere a procedure più rischiose o con tempi di recupero prolungati.

Trattamento mirato e personalizzato
L'ecografia consente di adattare il trattamento alle specifiche esigenze del paziente, permettendo un approccio personalizzato che prende in considerazione l'estensione dell'infiammazione, la localizzazione precisa e la gravità dei sintomi. Questo aumenta l'efficacia complessiva del trattamento.



 

 
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