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Cos'è l'artrosi dell'ATM?

L'artrosi è una malattia cronica caratterizzata dal deterioramento progressivo delle cartilagini che rivestono le articolazioni. Questo processo degenerativo, inizialmente localizzato a livello della cartilagine, col tempo coinvolge l'intera articolazione, provocando l'ingrossamento osseo e la formazione di osteofiti.

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Una forma specifica di artrosi è quella temporo-mandibolare, una condizione cronica, progressiva e degenerativa, che si distingue in primaria, legata a fattori genetici non chiaramente definiti, spesso associata a patologie reumatiche sistemiche come l'artrite reumatoide o la spondilite anchilosante, e secondaria, dovuta a traumi o infiammazioni locali, spesso in relazione ai disturbi cranio-cervico-mandibolari (DCCM).

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Nell'artrosi dell'ATM è importante tenere sotto controllo l'infiammazione che, seppur lieve, può essere significativa nella progressione del danno articolare, provocando un graduale deterioramento strutturale e funzionale, che può iniziare con la dislocazione del disco articolare o con la comparsa del "click" temporo-mandibolare. A lungo termine però, il disco può degenerare fino a perforarsi, alterando la fibrocartilagine dell'articolazione. Ciò porta alla formazione di osteofiti e osteosclerosi, che modificano le superfici articolari e causano la comparsa di speroni ossei. 

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Quali pazienti ne soffrono?

 

Adulti di età avanzata: Come per molte forme di artrosi, l'età è un fattore determinante. L'usura della cartilagine e delle strutture articolari è un processo naturale che avviene con l'invecchiamento. Pertanto, gli anziani sono più inclini a sviluppare artrosi dell'ATM.
 

Pazienti con malattie reumatiche come l'artrite reumatoide, la spondilite anchilosante o il lupus, perché l'infiammazione persistente può danneggiare la cartilagine e le strutture articolari, favorendo la degenerazione.
 

Disordini dell'ATM preesistenti, come disfunzioni della cartilagine articolare, dislocazioni discali o infiammazioni croniche, hanno maggiori probabilità di sviluppare una forma di artrosi. Questi disordini possono ridurre la capacità dell'articolazione di funzionare correttamente, accelerando il processo degenerativo.

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Persone soggette a traumi mandibolari: atleti o persone che hanno subito traumi al viso o alla mandibola, come fratture o dislocazioni, hanno un rischio maggiore di sviluppare artrosi dell'ATM.

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Individui con bruxismo cronico o malocclusione. Il bruxismo è infatti una delle cause principali di sovraccarico meccanico dell'ATM. Il continuo serramento e digrignamento dei denti, soprattutto durante il sonno, può logorare le superfici articolari nel tempo. Anche la malocclusione dentale, ossia un disallineamento dei denti che provoca un'alterazione del morso, può contribuire allo sviluppo dell'artrosi.
 

Le donne sono statisticamente più inclini a sviluppare artrosi temporo-mandibolare, alcuni studi hanno suggerito che le donne in menopausa possano essere più vulnerabili all'artrosi dell'ATM a causa dei cambiamenti ormonali che influenzano la struttura ossea e la cartilagine. Il calo di estrogeni infatti può ridurre la capacità del corpo di riparare i tessuti articolari.
 

Sintomi

  • Dolore alla mandibola: spesso localizzato vicino all'articolazione temporo-mandibolare, che può irradiarsi fino alla testa, al collo e all'orecchio.
     

  • Click articolare: un rumore di scatto o "click" durante l'apertura e la chiusura della bocca, associato a dislocazione o usura del disco articolare.
     

  • Rigidità mandibolare: difficoltà nell'aprire completamente la bocca o movimenti limitati della mandibola.
     

  • Gonfiore: possibile infiammazione locale con gonfiore.
     

  • Mal di testa e tensione muscolare: spesso dovuti all'irritazione muscolare e articolare.
     

  • Spostamento del disco articolare: può portare a una sensazione di blocco o instabilità della mandibola.

     

Fattori di rischio

L'artrosi dell'articolazione temporo-mandibolare può svilupparsi a seguito di vari fattori di rischio, che possono predisporre o aggravare la condizione.

 

Traumi articolari: incidenti, colpi al viso o lesioni sportive che colpiscono la mandibola.
 

Bruxismo: il digrignamento o serramento dei denti, che esercita una pressione eccessiva sulle articolazioni temporo-mandibolari.
 

Malocclusione dentale: allineamento non corretto dei denti, che altera la biomeccanica della mandibola.
 

Invecchiamento: la degenerazione naturale dei tessuti articolari con l'età.
 

Artrite reumatoide o patologie autoimmuni: condizioni infiammatorie sistemiche che colpiscono le articolazioni.
 

Stress: può aggravare la tensione muscolare, influenzando negativamente le articolazioni della mandibola.


 

Trattamenti e cure

La gestione dell’artrosi temporo-mandibolare si basa su un approccio multidisciplinare, che mira a ridurre il dolore, preservare la funzionalità articolare e prevenire l’aggravamento della patologia.

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Terapie conservative
 

  • Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): per ridurre il dolore e l'infiammazione.

  • Terapia fisica: esercizi di mobilità, stretching e rafforzamento muscolare per migliorare la funzionalità della mandibola.

  • Bite o splint occlusali: dispositivi che riducono il carico sulla mandibola e correggono eventuali disallineamenti.

  • Terapie comportamentali: gestione dello stress e riduzione del bruxismo con tecniche di rilassamento.

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Terapie rigenerative
 

  • Infiltrazioni di acido ialuronico, sono utili a lubrificare e proteggere l’articolazione.

  • Terapie con cellule staminali: ancora in fase di studio, ma promettenti nel rigenerare i tessuti articolari danneggiati.

     

Modifiche dello stile di vita
 

  • Dieta morbida, ridurre l'assunzione di cibi che richiedono un'eccessiva masticazione.

  • Postura corretta, mantenere una corretta postura della testa e del collo può alleviare lo stress sulla mandibola

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Chirurgia
 

  • Chirurgia correttiva: in casi gravi o quando le terapie conservative non sono efficaci, si può considerare un intervento chirurgico per correggere le deformità articolari o sostituire l’articolazione.

     

Terapie infiltrative di secondo livello ecoguidate (Eco Interventistica)
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  • Artrocentesi e viscosupplementazione in Eco Interventistica 
    L'artrocentesi è una procedura chirurgica minimamente invasiva che si esegue sull'articolazione temporo-mandibolare. Si tratta di un lavaggio articolare effettuato in anestesia locale e in regime ambulatoriale, garantendo così un'esperienza completamente indolore per il paziente. Non si tratta di semplici infiltrazioni ma di veri e propri interventi di precisione sulla causa che scatena il dolore e l'infiammazione.
     

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X-Ray Risultati

Come si cura l'artrosi dell'ATM con l'eco interventistica

La tecnica si effettua sotto la guida ecografica e prevede l'inserimento, in modo estremamente preciso, di due aghi nel compartimento articolare superiore, attraverso i quali viene iniettata una soluzione fisiologica per pulire l'articolazione. 

Al termine del lavaggio, viene introdotto acido ialuronico all'interno dell'articolazione, il quale ha un effetto viscosuppletivo e antinfiammatorio. Successivamente, si esegue una delicata manipolazione della mandibola per valutare tutti i movimenti articolari.

Dopo l'intervento, il paziente può tornare immediatamente a casa e riprendere le sue attività quotidiane. Il percorso postoperatorio include l'uso di farmaci antinfiammatori o antidolorifici, accompagnati da fisioterapia articolare e dall'utilizzo di un bite.
 

Lavaggio dell'articolazione (artrocentesi)
e viscosupplementazione con acido ialuronico

Tecnica e terapia

  • L’intervento prevede il lavaggio dell’articolazione temporo-mandibolare con anestetico e soluzione fisiologica (artrocentesi).
     

  • A seguire si effettua la viscosupplementazione con acido ilauronico.

  • L’intervento percutaneo ecoguidato ha una durata di 30 minuti.
     

  • Dopo 1 settimana seguirà un controllo clinico ed ecografico di verifica delle condizioni del paziente.

X-Ray Risultati

Quali risultati si ottengono

L'artrocentesi permette di rimuovere sostanze infiammatorie e aderenze, favorendo il ripristino della normale funzionalità dell'articolazione. Inoltre, il liquido sinoviale patologico viene eliminato, consentendo la formazione di nuovo liquido sinoviale sano e il disco articolare, che in caso di patologie aderisce ai tessuti come una ventosa, riprende la sua funzionalità.

Gli obiettivi principali della procedura sono la riduzione del carico articolare, il controllo dell'infiammazione e del dolore, e il miglioramento dei movimenti mandibolari.

Il miglioramento della funzionalità mandibolare e la riduzione del dolore hanno una percentuale di successo tra l'80% e il 90%, i risultati a lungo termine dipendono molto anche dalla tempestività dell'intervento rispetto all'insorgere dei sintomi.

 

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