Cos'è la capsulite adesiva
La capsulite adesiva, comunemente nota come spalla congelata, è una condizione che causa dolore e rigidità progressiva dell'articolazione della spalla, limitandone gravemente i movimenti. Si manifesta con una progressiva rigidità articolare e una significativa riduzione del movimento. Questa condizione si sviluppa quando la capsula articolare, il tessuto che avvolge e sostiene l'articolazione della spalla, si ispessisce e si irrigidisce a causa dell'infiammazione. Questo porta alla formazione di aderenze, che limitano drasticamente il movimento dell’articolazione e causano dolore.
La capsulite adesiva si sviluppa attraverso tre fasi distinte.
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Fase dolorosa (fase di congelamento)
Questa fase dura generalmente da 2 a 9 mesi. Il dolore è il sintomo predominante e spesso peggiora gradualmente. È localizzato soprattutto nella parte esterna della spalla e può irradiarsi verso il braccio. Il dolore è più intenso durante i movimenti e può peggiorare di notte, disturbando il sonno. A causa del dolore, il paziente inizia a limitare i movimenti della spalla.
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Fase rigida (fase congelata)
Questa fase dura solitamente da 4 a 12 mesi. La rigidità della spalla diventa il sintomo predominante, mentre il dolore tende a diminuire. In questa fase, l'articolazione della spalla diventa progressivamente più rigida, con una significativa perdita di movimento, soprattutto nell'alzare il braccio o nel compiere movimenti rotatori. Le attività quotidiane come vestirsi, pettinarsi o afferrare oggetti in alto diventano difficili e limitanti.
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Fase di recupero (fase di scongelamento)
Questa fase, che può durare da 6 mesi fino a 2 anni, è caratterizzata dal graduale miglioramento della mobilità della spalla. Il dolore tende a ridursi ulteriormente e la capacità di movimento della spalla migliora lentamente. Tuttavia, il recupero completo può richiedere molto tempo e, in alcuni casi, può rimanere una leggera rigidità residua.
Sintomi
Fase dolorosa (fase "congelante")
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Dolore diffuso
Inizia in modo subdolo e tende a intensificarsi progressivamente. Il dolore può essere avvertito sia a riposo che durante i movimenti della spalla, spesso peggiora di notte e disturba il sonno.
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Rigidità iniziale
Anche se il dolore è predominante, comincia a manifestarsi una leggera rigidità articolare.
Fase rigida (fase "congelata")
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Rigidità marcata
La spalla diventa sempre più rigida, con una significativa riduzione del range di movimento. Le attività quotidiane come sollevare il braccio o portare la mano dietro la schiena diventano difficili o impossibili.
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Diminuzione del dolore
Sebbene il dolore possa ancora essere presente, in questa fase tende a diminuire, ma la rigidità diventa il sintomo dominante.
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Movimenti limitati
I movimenti passivi e attivi della spalla sono gravemente limitati in tutte le direzioni, compresi il sollevamento del braccio (abduzione), la rotazione interna ed esterna.
Fase di risoluzione (fase "scongelante")
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Recupero graduale
Il range di movimento della spalla inizia lentamente a migliorare.
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Diminuzione della rigidità
La rigidità diminuisce progressivamente, e con essa, la funzione della spalla migliora.
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Dolore minimo o assente
Il dolore è generalmente minimo o assente, e la funzionalità della spalla viene progressivamente ripristinata, anche se in alcuni casi potrebbe non tornare al 100% della mobilità originale.
Fattori di rischio
Le cause precise della capsulite adesiva non sono completamente comprese, ma esistono fattori di rischio noti che possono predisporre una persona allo sviluppo di questa patologia.
Immobilità prolungata
Una delle cause principali è l'immobilità prolungata della spalla, che può essere conseguente a infortuni, interventi chirurgici o patologie come la rottura della cuffia dei rotatori. La ridotta mobilità porta a un ispessimento e restringimento della capsula articolare, limitando i movimenti della spalla.
Malattie sistemiche
Condizioni metaboliche e sistemiche, malattie tiroidee, malattie cardiache e patologie autoimmuni possono influenzare la comparsa della capsulite, probabilmente a causa di processi infiammatori generalizzati. Anche il diabete mellito è fortemente associato a un maggiore rischio di sviluppare la capsulite adesiva.
Capsulite idiopatica
Quando la capsulite adesiva si sviluppa senza una causa apparente viene definita idiopatica. Tuttavia, ciò che accomuna tutte le forme della patologia è un processo infiammatorio cronico che porta alla formazione di tessuto cicatriziale e aderenze, riducendo progressivamente lo spazio articolare e causando dolore e limitazione del movimento.
Invecchiamento e degenerazione tissutale
La capsulite adesiva colpisce più frequentemente persone tra i 40 e i 60 anni, con una prevalenza leggermente maggiore tra le donne.
Diagnosi
La diagnosi di capsulite adesiva, comunemente nota come "spalla congelata", inizia con una valutazione clinica dettagliata dei sintomi riportati dal paziente. Questa patologia è caratterizzata da dolore persistente e una significativa limitazione del movimento della spalla, sia attiva che passiva.
Anamnesi dettagliata
Il medico raccoglie informazioni sullo stato di salute del paziente, indagando su eventuali traumi, malattie preesistenti come il diabete o condizioni autoimmuni, che possono aumentare il rischio di sviluppare la capsulite adesiva. Si analizzano i sintomi, in particolare l’insorgenza del dolore e la riduzione della mobilità.
Esame fisico
Viene valutata l’articolarità della spalla attraverso movimenti passivi (dove il medico muove il braccio del paziente) e attivi (il paziente esegue i movimenti autonomamente). La capsulite adesiva si caratterizza per la riduzione della mobilità in tutte le direzioni, con una particolare difficoltà nel sollevare il braccio sopra la testa o muoverlo lateralmente.
Radiografia
Utilizzata per escludere altre condizioni come fratture o artrosi, che possono causare sintomi simili.
Risonanza Magnetica (RM)
Può essere richiesta per valutare lo stato dei tessuti molli, verificando la presenza di infiammazioni o ispessimenti della capsula articolare tipici della capsulite adesiva.
Ecografia
È utile per escludere altre patologie come tendinopatie o borsiti, e permette di valutare in modo più dinamico le strutture tendinee e capsulari.
Test clinici specifici
Alcuni test, come il test di abduzione o il test di rotazione esterna, vengono utilizzati per confermare la ridotta mobilità tipica della capsulite adesiva. L’assenza di movimenti sia attivi che passivi è uno degli indicatori chiave.
Trattamenti e cure
La capsulite adesiva, comunemente nota come "spalla congelata", è una condizione caratterizzata da rigidità e dolore alla spalla, dovuta a un'infiammazione della capsula articolare. Il trattamento mira a ridurre il dolore e migliorare la mobilità articolare, ed è solitamente personalizzato in base allo stadio e alla gravità della malattia.
Terapia conservativa
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Fisioterapia
La riabilitazione è il trattamento di prima linea. Si eseguono esercizi di mobilizzazione passiva e attiva, volti a migliorare l’ampiezza dei movimenti e rinforzare i muscoli della spalla. Man mano che la mobilità migliora, gli esercizi si intensificano.
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Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
Utilizzati per ridurre il dolore e l'infiammazione, i FANS possono essere somministrati per via orale o topica.
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Terapia del caldo e del freddo
L’applicazione di impacchi caldi o freddi sulla spalla può alleviare temporaneamente i sintomi dolorosi.
Infiltrazioni ecoguidate
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Corticosteroidi
Le infiltrazioni di corticosteroidi sono particolarmente efficaci nelle fasi acute della capsulite adesiva per ridurre l’infiammazione e il dolore. Queste possono essere eseguite sotto guida ecografica per una maggiore precisione.
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Acido ialuronico
Meno comune rispetto ai corticosteroidi, le infiltrazioni di acido ialuronico possono essere utilizzate per migliorare la lubrificazione articolare e facilitare il movimento.
Manipolazione in narcosi
In casi selezionati, quando la terapia conservativa non produce risultati, si può considerare la manipolazione della spalla in anestesia generale. Durante questa procedura, il medico mobilizza forzatamente l’articolazione per rompere le aderenze che limitano i movimenti.
Distensione capsulare
Questa tecnica consiste nell'iniettare una miscela di soluzione fisiologica e corticosteroidi all'interno della capsula articolare per allungarla e ridurre la rigidità. Viene eseguita sotto guida ecografica per una maggiore precisione.
Chirurgia artroscopica
Quando tutti gli altri trattamenti falliscono, si può ricorrere all'artroscopia. Questa procedura minimamente invasiva permette al chirurgo di tagliare le aderenze e rimuovere il tessuto cicatriziale che limita il movimento della spalla.
Con l'eco interventistica possiamo curare la spalla congelata
L'eco-interventistica rappresenta una delle opzioni più efficaci e innovative per il trattamento della capsulite adesiva, grazie alla guida ecografica che permette di eseguire terapie mirate e minimamente invasive.
Infiltrazioni di corticosteroidi
In fase acuta, quando il dolore è intenso e la mobilità articolare è fortemente limitata, si può ricorrere a infiltrazioni ecoguidate di corticosteroidi. L'uso dell'ecografia permette di iniettare il farmaco direttamente nell'articolazione gleno-omerale, con massima precisione e riducendo il rischio di danneggiare le strutture circostanti. I corticosteroidi aiutano a ridurre l'infiammazione e il dolore, favorendo il recupero della mobilità.
Distensione capsulare
Questa tecnica prevede l'iniezione di una soluzione salina sterile, spesso combinata con un anestetico locale, per distendere la capsula articolare retratta e favorire il miglioramento del movimento. L'uso dell'ecografia consente di monitorare in tempo reale l'espansione della capsula, garantendo un rilascio controllato della tensione.
Infiltrazioni con acido ialuronico
In alcune fasi, soprattutto quando l'infiammazione acuta è ridotta ma persiste una rigidità marcata, l'acido ialuronico può essere utilizzato per migliorare la lubrificazione articolare e facilitare il movimento. Anche in questo caso, l'ecografia permette di posizionare con estrema precisione l'iniezione nell'articolazione.
Terapia con needling ecoguidato
In alcuni casi, per stimolare la riparazione dei tessuti e migliorare la funzionalità articolare, si può ricorrere al "needling", la procedura prevede la perforazione controllata dei tessuti capsulari. Questa azione provoca un micro-sanguinamento controllato (detto anche needling bleeding), che stimola la rigenerazione naturale del tessuto. Il corpo risponde a questa lieve lesione con una reazione che favorisce il processo di guarigione, promuovendo la riparazione dei tessuti stimolati. La guida ecografica garantisce la massima precisione e sicurezza durante l'intervento, riducendo al minimo i rischi.
Lavaggio, sbrigliamento e
infiltrazione con viscosupplementazione
della borsa subacromion-deltoidea (sad)
Tecnica e terapia
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La tecnica prevede, sotto guida ecografica, il lavaggio con soluzione fisiologica della borsa SAD con conseguente liberazione di eventuali aderenze dei due foglietti della borsa stessa.
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A seguire si effettua l’infiltrazione intrabursale, di precisione, cioè vedendo la punta dell’ago all’interno della borsa, con una singola fiala di cortisone.
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Infine si effettua la viscosupplementazione, cioè l’iniezione dell’acido ialuronico all’interno della borsa oppure intra-articolare o anche intra-tendineo, a seconda delle necessità.
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La terapia è ben tollerata, di solito si usa il ghiaccio spray e l’anestetico locale.
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L’intervento percutaneo ecoguidato ha una durata di circa 30 minuti.
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Al termine della terapia seguirà l’addestramento agli esercizi di base da iniziare immediatamente dopo il primo intervento ecoguidato.
Quindi è prevista una convalescenza attiva e niente tutori!
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A seguire, lo specialista della riabilitazione valuterà il caso per individuare le disfunzioni residue e addestrerà il paziente all’esecuzione di esercizi personalizzati.
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Infine il controllo clinico ed ecografico dopo 4 settimane.