Cos'è l'artrosi della spalla
L'artrosi della spalla, o osteoartrosi della spalla, è una malattia degenerativa che coinvolge la cartilagine dell'articolazione scapolo-omerale, ovvero quella tra l'omero (osso del braccio) e la scapola. È caratterizzata dalla progressiva usura della cartilagine che riveste le superfici articolari, che normalmente consente movimenti fluidi e senza attrito. Con il deteriorarsi della cartilagine, le ossa possono iniziare a sfregare direttamente tra loro, causando dolore e rigidità.
La progressione dell'artrosi della spalla è un processo complesso di degenerazione cartilaginea e alterazioni biomeccaniche che andiamo di seguito a spiegare.
La cartilagine articolare è composta principalmente da collagene e proteoglicani, sostanze che garantiscono la resistenza e l'elasticità del tessuto, permettendo il movimento fluido dell'articolazione. Con il tempo o a seguito di un trauma, si verifica un'alterazione della sintesi e degradazione dei proteoglicani, che porta a una riduzione della capacità della cartilagine di trattenere l'acqua e ammortizzare i carichi. Il tessuto cartilagineo diventa progressivamente più sottile, meno elastico e meno resistente agli stress meccanici.
La progressiva riduzione dello strato cartilagineo aumenta l'attrito tra l'osso omerale e la glena della scapola. di conseguenza le superfici ossee cominciano a sfregare tra loro creando fessurazioni e microrotture nella cartilagine. Il rilascio, nella cavità articolare, di frammenti di cartilagine, e altre sostanze infiammatorie (come le citochine), peggiora ulteriormente il processo degenerativo. Il risultato è l'infiammazione del liquido sinoviale (sinovite) che contribuisce al dolore e al gonfiore della spalla.
La risposta dell'organismo alla perdita di cartilagine, nel tentativo di stabilizzare l'articolazione, include la formazione di escrescenze ossee (osteofiti) lungo i margini articolari. Inoltre, l'osso subcondrale (quello immediatamente sotto la cartilagine) si ispessisce e diventa più denso, un processo noto come sclerosi subcondrale. Queste alterazioni strutturali riducono ulteriormente lo spazio articolare e la capacità dell'articolazione di muoversi liberamente.
Nelle fasi avanzate, l'artrosi della spalla porta alla completa erosione della cartilagine articolare, esponendo ampie aree di osso subcondrale. L'articolazione diventa più rigida e dolorosa, con una notevole perdita di funzione.
Sintomi
Dolore
Il dolore è il sintomo principale dell’artrosi della spalla. Può manifestarsi in modo insidioso e aumentare progressivamente nel tempo. Il dolore può essere localizzato nella parte anteriore o laterale della spalla e può irradiare verso il braccio e il collo. Si può avvertire durante le attività quotidiane, come sollevare oggetti o raggiungere sopra la testa, e può peggiorare con l'uso prolungato dell'articolazione.
Molti pazienti segnalano un aumento del dolore durante la notte, che può disturbare il sonno. Questa condizione può rendere difficile trovare una posizione comoda per dormire e può contribuire all'affaticamento e all'irritabilità durante il giorno.
Infiammazione e gonfiore
In alcuni casi, possono verificarsi episodi di infiammazione, che si manifestano con gonfiore e calore nella zona dell'articolazione. Questa infiammazione può essere associata a un aumento del dolore e alla sensazione di rigidità.
Riduzione della mobilità
I pazienti con artrosi della spalla possono sperimentare una significativa riduzione dell'ampiezza dei movimenti. Questo può includere difficoltà nell’alzare il braccio, nel ruotarlo e nel compiere movimenti di abduzione. La limitazione dei movimenti è spesso accompagnata da dolore, rendendo ulteriormente difficile l’utilizzo dell’articolazione.
Rigidità
La rigidità articolare è un sintomo comune, specialmente al risveglio o dopo periodi di inattività. I pazienti possono notare una difficoltà a muovere la spalla, specialmente nella rotazione e nell’elevazione del braccio. Questa rigidità può limitare le attività quotidiane e compromettere la qualità della vita.
Scricchiolii o crepitii
Molti pazienti riferiscono un suono di "scricchiolio" o crepitio durante il movimento della spalla. Questo fenomeno è causato dall’attrito tra le superfici articolari irregolari, conseguente alla perdita di cartilagine.
Quali pazienti ne soffrono?
Persone sopra i 50 anni
L'artrosi è strettamente correlata all'età, ed è più comune nelle persone sopra i 50 anni. Con l'invecchiamento, la capacità rigenerativa della cartilagine articolare diminuisce, e la cartilagine si assottiglia e perde elasticità. Questa perdita di protezione comporta un aumento del contatto osso su osso, che favorisce lo sviluppo dell'artrosi.
Chi ha già avuto fratture e lussazioni
Eventi traumatici come fratture dell'omero o della scapola, oppure lussazioni ripetute della spalla, possono danneggiare direttamente la cartilagine o alterare la normale anatomia dell'articolazione, predisponendo alla sua usura precoce. Lesioni ai legamenti o ai tendini che alterano la stabilità articolare possono inoltre aumentare il rischio di artrosi.
Pazienti con lesioni tendinee
La cuffia dei rotatori è un gruppo di muscoli e tendini che stabilizzano la spalla. La rottura o la degenerazione di questi tendini, che si verifica comunemente con l'età o per sovraccarico, può portare a un squilibrio biomeccanico dell'articolazione. Questo aumenta il rischio di sviluppare artrosi, poiché la spalla perde il suo normale meccanismo di movimento.
Lavoratori manuali
Persone che svolgono lavori fisicamente impegnativi, come i muratori, falegnami o operai, sono particolarmente a rischio. L'uso ripetuto e pesante dell'articolazione della spalla nel sollevamento, spostamento o nel lavoro con braccia sopra la testa, può accelerare il deterioramento della cartilagine.
Atleti
Gli sportivi che praticano attività che richiedono un uso intensivo e ripetitivo delle spalle, come il nuoto, il tennis, il sollevamento pesi, il baseball o il golf, sono più esposti. Il movimento ripetitivo e il sovraccarico dell'articolazione possono accelerare l'usura della cartilagine.
Pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche
Pazienti affetti da artrite reumatoide o altre malattie autoimmuni sono a rischio di sviluppare artrosi della spalla a causa dell'infiammazione cronica che colpisce le articolazioni. In queste condizioni, il sistema immunitario attacca la sinovia e la cartilagine, accelerandone la distruzione e promuovendo la formazione di artrosi.
Persone con una predisposizione ereditaria
Fattori genetici possono influenzare la probabilità di sviluppare artrosi. Pazienti con una storia familiare di artrosi, specialmente se in più di una generazione, possono avere una maggiore suscettibilità genetica a problemi articolari, inclusa l'artrosi della spalla.
Pazienti con deformità congenite o disallineamenti
Alcune persone nascono con disallineamenti o malformazioni dell'articolazione della spalla che predispongono a un'usura precoce della cartilagine. Questi disallineamenti possono causare uno stress anomalo sull'articolazione e accelerare il processo degenerativo.
Obesi
Sebbene la spalla non sia un'articolazione portante come l'anca o il ginocchio, l'obesità può influire indirettamente sull'artrosi della spalla. L'eccesso di peso può contribuire a uno squilibrio generale del corpo e un maggiore stress biomeccanico sulle articolazioni, oltre a promuovere processi infiammatori sistemici che favoriscono la degenerazione articolare.
Pazienti con infezioni articolari pregresse
Un'infezione dell'articolazione (artrite settica) può danneggiare la cartilagine e accelerare lo sviluppo di artrosi. Anche se l'infezione viene trattata, il danno all'articolazione può rimanere e predisporre all'artrosi.
Pazienti sottoposti a interventi chirurgici alla spalla
Pazienti che hanno subito interventi chirurgici alla spalla, come riparazioni di lesioni della cuffia dei rotatori o stabilizzazioni articolari, possono essere a rischio di sviluppare artrosi a causa di alterazioni anatomiche o biomeccaniche post-chirurgiche.
Fattori di rischio
L'artrosi della spalla è il risultato di un processo cronico e multifattoriale che porta alla degradazione della cartilagine, all'infiammazione articolare e alla progressiva perdita di funzionalità articolare.
Traumi ripetuti o fratture
Possono causare danni alla cartilagine e accelerare il processo artrosico.
Instabilità articolare
Causata da lussazioni o lesioni alla cuffia dei rotatori, può portare a uno stress anomalo sulla cartilagine.
Usura da sovraccarico
L'uso eccessivo dell'articolazione, come nel caso di sportivi o lavoratori manuali, può contribuire.
Disfunzione della cuffia dei rotatori
Lesioni o usura dei tendini della cuffia dei rotatori alterano la biomeccanica della spalla, contribuendo alla degenerazione della cartilagine.
Predisposizione genetica
La predisposizione familiare può influenzare la resistenza e la rigenerazione del tessuto cartilagineo.
Malattie reumatiche
Alcune malattie come l'artrite reumatoide o le infezioni articolari possono predisporre all’artrosi.
Età avanzata
L'artrosi è più comune nelle persone oltre i 50 anni. Con l'invecchiamento, la capacità rigenerativa della cartilagine diminuisce, predisponendo l'articolazione alla degenerazione.
Trattamenti e cure
In molti casi, la tendinopatia calcifica tende a risolversi nel tempo, con o senza trattamento. Tuttavia, una gestione precoce e adeguata può ridurre significativamente i sintomi e prevenire danni permanenti.
Trattamenti conservativi
-
Riposo e modifiche delle attività
Ridurre le attività che causano stress eccessivo alla spalla (sollevamento pesi, movimenti ripetitivi) può aiutare a prevenire l'aggravamento della malattia.
-
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o analgesici
Come ibuprofene, naprossene o diclofenac, sono spesso utilizzati per ridurre l'infiammazione e il dolore, nei pazienti che non possono assumere antinfiammatori il paracetamolo è un'alternativa ai FANS.
-
Fisioterapia
Esercizi mirati al rafforzamento dei muscoli della spalla, soprattutto quelli della cuffia dei rotatori, e stretching per mantenere la mobilità articolare. La fisioterapia aiuta a migliorare la biomeccanica della spalla e a ridurre la rigidità.
-
Terapie fisiche
Tecniche come l'applicazione di calore, freddo, ultrasuoni, laserterapia o elettrostimolazione possono alleviare il dolore e migliorare la circolazione sanguigna nella zona articolare.
-
Tutori o dispositivi ortopedici
L'uso di tutori per stabilizzare la spalla può essere utile in alcune situazioni per ridurre il carico articolare.
Trattamenti chirurgici
Se i trattamenti conservativi non portano miglioramenti dopo 3-6 mesi, si può considerare l’intervento chirurgico.
-
Artroscopia della spalla
Procedura minimamente invasiva che permette al chirurgo di rimuovere frammenti di cartilagine o detriti articolari, debridare (pulire) l'articolazione, riparare lesioni dei tessuti molli e ridurre l'infiammazione. Questo intervento può alleviare i sintomi, ma non risolve il problema alla radice.
-
Protesi parziale della spalla (emiartroplastica)
In questa procedura, viene sostituita solo la parte dell'omero (la testa dell'omero) con una protesi metallica. È indicata quando la degenerazione riguarda solo la testa dell'omero.
-
Protesi totale della spalla
È una sostituzione completa dell'articolazione, in cui sia la testa dell'omero che la cavità glenoidea della scapola vengono sostituite con protesi metalliche e/o polietileniche. Questo intervento è riservato ai casi gravi, in cui c'è una distruzione significativa della cartilagine. La protesi totale della spalla è molto efficace nel ridurre il dolore e migliorare la funzionalità articolare.
-
Osteotomia
Intervento chirurgico che prevede il rimodellamento dell'osso per modificare l'allineamento e ridurre il carico sull'articolazione.
Infiltrazioni di primo livello
-
Infiltrazioni intra-articolari con corticosteroidi
Le iniezioni di cortisone nella spalla possono ridurre rapidamente l'infiammazione e il dolore, ma devono essere usate con cautela, poiché l'uso ripetuto può danneggiare ulteriormente la cartilagine.
-
Infiltrazioni intra-articolari di acido ialuronico
È una sostanza naturalmente presente nella cartilagine e nel liquido sinoviale. Le iniezioni di acido ialuronico possono migliorare la lubrificazione dell'articolazione e ridurre l'attrito, rallentando la progressione della malattia.
-
Infiltrazioni di plasma ricco di piastrine (PRP)
Questa terapia biologica prevede l'iniezione di fattori di crescita derivati dal sangue del paziente per promuovere la rigenerazione tissutale e ridurre l'infiammazione.
Infiltrazioni di secondo livello cioè ecoguidate - Eco Interventistica
-
La viscosupplementazione con acido ialuronico intra-articolare, ecoguidata, è un trattamento che consiste nell'iniettare acido ialuronico direttamente nell'articolazione della spalla, utilizzando l'ecografia per garantire precisione nell'applicazione. I vantaggi principali di questa tecnica sono la capacità di ripristinare la lubrificazione naturale dell'articolazione, migliorando l'ammortizzazione e riducendo l'attrito tra le superfici articolari danneggiate. Questo porta a una significativa riduzione del dolore, migliora la mobilità e rallenta la progressione artrosica, senza gli effetti collaterali tipici degli antinfiammatori o corticosteroidi. Inoltre è una procedura molto sicura poiché, grazie alla guida ecografica, si riducono al minimo i rischi di complicanze legate all'iniezione. I risultati ottenuti, in termini di sollievo dal dolore e miglioramento funzionale, tendono a durare tra i sei mesi e un anno, ma possono variare in base alla gravità dell'artrosi e alla risposta individuale del paziente.
Come si cura l'artrosi della spalla con l'eco interventistica
La viscosupplementazione con acido ialuronico intra-articolare ecoguidata è una procedura utilizzata per il trattamento dell'artrosi della spalla, in cui l'acido ialuronico viene iniettato direttamente nell'articolazione, con l'ausilio dell'ecografia per garantire la precisione del posizionamento. L'acido ialuronico è una sostanza che aiuta a migliorare la viscosità e la lubrificazione del liquido sinoviale, riducendo l'attrito tra le superfici articolari e alleviando il dolore. Inoltre, ha un effetto protettivo sulla cartilagine, rallentando la degenerazione.
Questa terapia è particolarmente utile per i pazienti con artrosi in fase iniziale o moderata, che cercano un'alternativa non chirurgica. I risultati attesi includono una riduzione significativa del dolore, un miglioramento della mobilità articolare e una possibile riduzione della progressione della malattia. Tuttavia, essendo una malattia degenerativa cronica gli effetti positivi possono variare anche nella durata tra alcuni mesi a un anno, a seconda del paziente, ma la terapia può essere ripetuta all'insorgere nuovamente dei sintomi.
La viscosupplementazione con acido ialuronico ecoguidata rappresenta un'opzione terapeutica efficace per il trattamento dell'artrosi della spalla, soprattutto nelle fasi iniziali o moderate della malattia. Offre numerosi vantaggi, tra cui la riduzione del dolore, il miglioramento della funzionalità, la protezione della cartilagine e un basso rischio di complicanze, con la possibilità di ritardare trattamenti più invasivi come la chirurgia
Viscosupplementazione con acido ialuronico intra-articolare ecoguidata
Tecnica e terapia
-
Il trattamento dell’artrosi della spalla si esegue con la viscosupplementazione, cioè l’iniezione dell’acido ialuronico all’interno della borsa oppure intra-articolare a seconda delle necessità.
-
La terapia è ben tollerata, di solito si usa il ghiaccio spray e l’anestetico locale.
-
L’intervento percutaneo ecoguidato ha una durata di circa 30 minuti.
-
Al termine della terapia seguirà l’addestramento agli esercizi di base da iniziare immediatamente dopo l'intervento ecoguidato.
Quindi è prevista una convalescenza attiva e niente tutori!
-
A seguire, lo specialista della riabilitazione valuterà il caso per individuare le disfunzioni residue e addestrerà il paziente all’esecuzione di esercizi personalizzati.
-
Infine il controllo clinico ed ecografico dopo 4 settimane.