Cos'è la borsite trocanterica
La borsite trocanterica è una condizione infiammatoria che colpisce la borsa sinoviale situata in prossimità del grande trocantere, una prominenza ossea del femore situata lateralmente all'anca. Le borse sinoviali sono piccole sacche ripiene di liquido che hanno la funzione di ridurre l'attrito tra tendini, muscoli e ossa durante il movimento. Quando la borsa che si trova sopra il grande trocantere si infiamma, si parla di borsite trocanterica.
Questa infiammazione può essere causata da diversi fattori, come microtraumi ripetuti, sovraccarichi funzionali, lesioni tendinee o condizioni come l’artrosi dell’anca. È particolarmente comune in persone che praticano attività fisiche che richiedono movimenti ripetitivi dell'anca, come corsa o camminata su lunghe distanze.
Dal punto di vista clinico, la borsite trocanterica provoca dolore nella regione laterale dell’anca, che può irradiarsi lungo la coscia. Il dolore tende ad accentuarsi durante il movimento o la pressione diretta sulla zona interessata, come nel caso del dormire sul lato dell'anca colpita.
La diagnosi si basa su una combinazione di valutazione clinica e tecniche diagnostiche per immagini, come l'ecografia o la risonanza magnetica, che permettono di visualizzare l'infiammazione e l'eventuale coinvolgimento dei tendini circostanti.
​
Sintomi
Dolore localizzato sull'anca esterna, spesso descritto come acuto o bruciante. Il dolore può irradiarsi lungo la parte esterna della coscia fino al ginocchio, peggiora con attività come camminare, salire le scale o rimanere seduti a lungo.
​
Dolore durante la notte, soprattutto quando si dorme sul lato affetto.
Dolore al tatto nella zona del grande trocantere.
Rigidità dell'anca o difficoltà nel movimento, soprattutto in flessione ed estensione.
Gonfiore o arrossamento (meno comune).
Irradiazione del dolore che può estendersi lungo la coscia, ma raramente arriva al ginocchio.
Quali pazienti ne soffrono?
Atleti, specialmente corridori e ciclisti, per via del sovraccarico funzionale e dei movimenti ripetitivi.
Le Donne sono più frequentemente colpite rispetto agli uomini, probabilmente a causa della conformazione pelvica e dei cambiamenti ormonali che influenzano i tessuti molli.
Sedentarietà o lunghi periodi trascorsi a letto, magari sdraiati sul fianco.
Persone di mezza età o anziane, poiché i tessuti diventano meno elastici con l'età, aumentando la vulnerabilità alle lesioni.
Individui con squilibri muscolari o problemi di postura, che sottopongono l’anca a sollecitazioni anomale come chi soffre di patologie della colonna vertebrale, come scoliosi, disallineamenti vertebrali o artrosi, oppure ha una leggera differenza di lunghezza tra le gambe, non corretta da plantari, che causa un’andatura sbilanciata, sollecitando eccessivamente una o entrambe le anche.
Presenza di artrite reumatoide, una malattia infiammatoria autoimmune che può favorire l’infiammazione delle borse sinoviali.
Precedenti interventi chirurgici all’anca, come l’impianto di protesi parziali o la sostituzione totale dell’articolazione.
Presenza di osteofiti (escrescenze ossee) sulle superfici dell’articolazione dell’anca.
Depositi di calcio nei tendini che circondano l’articolazione dell’anca.
Sovrappeso o obesità.
​
Fattori di rischio
Traumi ripetuti o una caduta diretta sull'anca che irrita la borsa.
Sovraccarico meccanico dovuto a movimenti ripetuti come camminare, correre o salire scale.
Problemi di postura o andatura anomala (come dismetria degli arti o malallineamenti articolari), che aumentano l’attrito tra tendini e osso.
Disfunzioni muscolari, come debolezza o squilibri nei muscoli glutei.
Obesità, che può aumentare lo stress sulle articolazioni dell'anca.
Interventi chirurgici pregressi all'anca o al ginocchio, che alterano la biomeccanica dell’andatura.
Condizioni infiammatorie sistemiche, come l’artrite reumatoide, che aumentano la predisposizione alle infiammazioni delle borse.
Trattamenti e cure
La prognosi della borsite trocanterica è generalmente buona, con la maggior parte dei pazienti che risponde bene al trattamento conservativo e vede una significativa riduzione dei sintomi in poche settimane.
​​
Prevenzione
​
-
Evitare sovraccarichi ripetitivi e movimenti che possano irritare la borsa.
-
Migliorare la forza muscolare e la flessibilità dell'anca e dei muscoli circostanti.
-
Correggere eventuali anomalie dell'andatura o squilibri posturali tramite esercizi mirati e supporto fisioterapico.
​
Trattamenti conservativi
​
-
Riposo e riduzione delle attività che aggravano il dolore.
-
Applicazione di ghiaccio sulla zona dolorosa per ridurre l’infiammazione.
-
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) come ibuprofene o naprossene per alleviare il dolore e l'infiammazione.
-
Fisioterapia, mirata a migliorare la mobilità dell’anca e a rafforzare i muscoli glutei, spesso includendo esercizi di stretching e rinforzo.
-
Terapia manuale per correggere eventuali squilibri biomeccanici.
-
Iniezioni di corticosteroidi nella borsa infiammata, per ridurre rapidamente l'infiammazione in casi persistenti.
Terapia infiltrativa mininvasiva con l'Eco Interventistica
​
-
L'eco-interventistica offre ottimi risultati nella gestione della borsite trocanterica dell'anca, con una riduzione del dolore e dell'infiammazione, un miglioramento della funzionalità articolare e un recupero più rapido, il tutto con un rischio minimo di complicanze. Efficace e sicura, la terapia consente di recuperare in fretta e vincere il dolore.
​
​
Come si cura la borsite trocanterica
con l'eco interventistica
L'eco-interventistica si dimostra una soluzione efficace e sicura per trattare la borsite trocanterica. Offre un'alternativa meno invasiva rispetto alla chirurgia tradizionale, contribuendo a migliorare la qualità della vita dei pazienti che soffrono di questa condizione dolorosa.
Utilizzando un ecografo, il medico visualizza in tempo reale la borsa subacromion-deltoidea (SAD) e introduce un ago di piccolo calibro, attraverso la pelle, nella borsa. Si procede quindi a lavare la borsa con una soluzione fisiologica, il cui flusso aiuta a rimuovere eventuali detriti e a liberare le aderenze tra i due foglietti della borsa stessa.
Successivamente, si esegue un'infiltrazione intrabursale mirata, monitorando direttamente la posizione dell'ago all'interno della borsa, utilizzando una singola fiala di cortisone.
Infine, si procede con la viscosupplementazione, ovvero l'iniezione di acido ialuronico nella borsa, oppure all'interno dell'articolazione o nel tendine, in base alle necessità specifiche del paziente. Il trattamento è generalmente ben tollerato e si avvale di ghiaccio spray e anestetico locale per ridurre il disagio.
Il supporto della guida ecografica offre numerosi vantaggi quando viene utilizzata in questo tipo di interventi. Innanzitutto, garantisce un'elevata precisione, poiché permette al medico di visualizzare in tempo reale la struttura dell'anca e della borsa infiammata, consentendo di eseguire le iniezioni con maggiore accuratezza. Questo si traduce in una procedura più sicura, poiché la guida ecografica riduce notevolmente il rischio di danneggiare nervi, vasi sanguigni o altre strutture circostanti. Un altro grande vantaggio è che le tecniche eco-guidate sono minimamente invasive. Solitamente, questi interventi vengono eseguiti in regime ambulatoriale, con un impatto minimo sul corpo del paziente e con tempi di recupero piuttosto rapidi.
L'eco-interventistica viene solitamente indicata per quei pazienti che non rispondono bene ai trattamenti conservativi come il riposo, la fisioterapia o i farmaci antinfiammatori.
È particolarmente utile nei casi di borsite trocanterica cronica o recidivante, dove si cerca una soluzione più mirata per ridurre al minimo le complicanze e favorire un recupero più rapido.
Lavaggio, sbrigliamento e
infiltrazione con viscosupplementazione
della borsa subacromion-deltoidea (sad)
Tecnica e terapia
-
La tecnica prevede, sotto guida ecografica, il lavaggio con soluzione fisiologica della borsa SAD con conseguente liberazione di eventuali aderenze dei due foglietti della borsa stessa.
-
A seguire si effettua l’infiltrazione intrabursale, di precisione, cioè vedendo la punta dell’ago all’interno della borsa, con una singola fiala di cortisone.
-
Infine si effettua la viscosupplementazione, cioè l’iniezione dell’acido ialuronico all’interno della borsa oppure intra-articolare o anche intra-tendineo, a seconda delle necessità.
-
La terapia è ben tollerata, di solito si usa il ghiaccio spray e l’anestetico locale.
-
L’intervento percutaneo ecoguidato ha una durata di circa 30 minuti.
-
Al termine della terapia seguirà l’addestramento agli esercizi di base da iniziare immediatamente dopo l'intervento ecoguidato.
Quindi è prevista una convalescenza attiva e niente tutori! -
A seguire, lo specialista della riabilitazione valuterà il caso per individuare le disfunzioni residue e addestrerà il paziente all’esecuzione di esercizi personalizzati.
-
Infine il controllo clinico ed ecografico dopo 4 settimane.