Articolazione dell'anca
L'articolazione dell'anca è una struttura complessa e altamente mobile che gioca un ruolo cruciale nella locomozione e nel supporto del peso corporeo ed è coinvolta in diversi movimenti, tra cui la flessione, l'estensione, l'adduzione, l'abduzione e la rotazione. Questi movimenti consentono di camminare, correre, saltare e fare altri movimenti delle gambe.
L’articolazione dell'anca è un'articolazione sinoviale sferoidale (enartrosi), che permette un'ampia gamma di movimenti. Si trova tra la testa del femore (l'osso della coscia) e una parte dell'osso del bacino chiamata acetabolo, che forma una sorta di cavità. Grazie alla sua forma sferica, l'anca consente di muovere la gamba in avanti, indietro, di lato e di ruotarla. Questa grande libertà di movimento è possibile anche grazie alla presenza di muscoli, legamenti e tendini che circondano e sostengono l'articolazione, mantenendola stabile e ben allineata. Inoltre, la cartilagine, una superficie liscia che riveste sia la testa del femore sia l'acetabolo, riduce l'attrito tra le ossa e rende i movimenti fluidi e senza dolore.
Tuttavia, come tutte le articolazioni, l'anca può essere soggetta a problemi come l'usura della cartilagine, che può portare a patologie come l'artrosi, infiammazioni o lesioni, che possono influenzare negativamente la capacità di movimento e provocare dolore.
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Le ossa dell'anca
L'anca è costituita da due parti principali: l'osso dell'anca, noto come osso dell'anca o osso iliaco, e il femore, l'osso della coscia. Queste due ossa si uniscono per formare l'articolazione dell'anca. La testa del femore si inserisce nella cavità dell'osso iliaco, chiamata acetabolo, formando un'articolazione a sfera e presa.
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Osso iliaco
Fa parte del bacino ed è costituito da tre componenti: il ileo, il pube, e l'ischio. Questi tre ossi si uniscono a formare l'acetabolo, una cavità a forma di coppa che riceve la testa del femore.
Femore
L'estremità prossimale del femore presenta una testa sferica che si articola con l'acetabolo. Tra la testa del femore e il corpo del femore c'è il collo del femore, una regione soggetta a fratture, specialmente negli anziani.
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I legamenti dell'anca
L'anca è anche circondata da una serie di legamenti che forniscono ulteriore stabilità. ​I legamenti dell'anca sono strutture fibrose molto resistenti che contribuiscono a mantenere stabile l'articolazione, collegando il femore al bacino e limitando movimenti eccessivi o dannosi. Nell'anca, i principali legamenti sono tre: il legamento ileo-femorale, il legamento pubo-femorale e il legamento ischio-femorale, insieme lavorano in modo coordinato per consentire movimenti sicuri e controllati dell'articolazione dell'anca, prevenendo lussazioni e proteggendo l'articolazione da forze eccessive.
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Legamento ileo-femorale
È il più robusto e si estende dalla parte anteriore dell'ileo (parte del bacino) fino al femore. Ha una forma a "Y" e serve a prevenire l'estensione eccessiva dell'anca, evitando che la gamba si spinga troppo all'indietro.
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Legamento pubo-femorale
Si trova nella parte inferiore e anteriore dell'articolazione, collegando il pube (parte anteriore del bacino) al femore. Questo legamento limita l'abduzione, cioè il movimento della gamba verso l'esterno, e aiuta anche a controllare l'estensione dell'anca.
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Legamento ischio-femorale
Posto nella parte posteriore dell'articolazione, si estende dall'ischio (parte inferiore e posteriore del bacino) al femore. Questo legamento limita la rotazione interna dell'anca e contribuisce a stabilizzare il movimento.
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Capsula articolare, membrana sinoviale e cartilagine articolare dell'anca
La capsula articolare dell'anca ha il compito di mantenere stabile l'articolazione e proteggere le strutture interne, inclusa la cartilagine. Essa avvolge l'articolazione e, insieme ai legamenti, tiene saldamente la testa del femore dentro l'acetabolo del bacino. All'interno di questa capsula si trova la membrana sinoviale, che secerne il liquido sinoviale. Questo fluido lubrifica l'articolazione, riducendo l'attrito tra le superfici articolari, in particolare la cartilagine che riveste la testa del femore e l'acetabolo del bacino e permette movimenti fluidi.
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Capsula articolare
Una struttura fibrosa che avvolge l'articolazione e contribuisce alla sua stabilità. La capsula si inserisce sul contorno dell'acetabolo e sulla base del collo del femore.
Membrana sinoviale
Riveste internamente la capsula articolare e produce il liquido sinoviale, che lubrifica l’articolazione e nutre la cartilagine.
Cartilagine articolare
La superficie della testa del femore e dell'acetabolo è ricoperta da cartilagine ialina, che permette un movimento fluido riducendo l'attrito tra le superfici ossee.
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I muscoli dell'anca
I muscoli dell'anca sono fondamentali per il movimento della gamba e per la stabilità del bacino. Si possono dividere in tre gruppi principali: muscoli anteriori, posteriori e laterali.
I muscoli anteriori, come l'ileopsoas, sono i principali flessori dell'anca. L'ileopsoas è formato da due muscoli, il grande psoas e l'iliaco, che si uniscono per permettere la flessione della coscia verso l'addome, come quando si alza una gamba. I muscoli posteriori, tra cui i glutei (grande, medio e piccolo gluteo) e i muscoli posteriori della coscia (come il bicipite femorale), sono responsabili dell'estensione dell'anca. Il grande gluteo è il muscolo più voluminoso e forte, ed è essenziale per attività come camminare, correre e alzarsi da seduti, estendendo la gamba all'indietro. Infine, i muscoli laterali, come il medio gluteo e il piccolo gluteo, sono coinvolti principalmente nell'abduzione dell'anca, cioè nell'allontanare la gamba dal corpo lateralmente. Questi muscoli, insieme al tensore della fascia lata, stabilizzano il bacino durante la deambulazione e mantengono l'equilibrio del corpo quando si sta in piedi su una sola gamba.
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Ognuno di questi muscoli lavora in sinergia per garantire movimenti fluidi e controllati dell'anca, oltre a fornire supporto e stabilità all'articolazione.​
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Muscoli flessori
Il principale è il muscolo ileopsoas, composto dal muscolo ileo e dal muscolo psoas maggiore, che flettono l'anca.
Muscoli estensori
Il principale è il muscolo grande gluteo, che estende l'anca. Anche i muscoli posteriori della coscia, come il bicipite femorale, semitendinoso e semimembranoso, partecipano all’estensione.
Muscoli abduttori
I muscoli medio gluteo e piccolo gluteo sollevano lateralmente l’arto.
Muscoli adduttori
Il gruppo adduttore, che include il muscolo grande adduttore, lungo adduttore, breve adduttore, e muscolo gracile, avvicina l’arto alla linea mediana.
Muscoli rotatori esterni
I muscoli otturatori, gemelli, piriforme, e il quadrato del femore sono coinvolti nella rotazione esterna.
Muscoli rotatori interni
Il piccolo gluteo, il medio gluteo (parte anteriore) e il muscolo tensore della fascia lata sono i principali rotatori interni.
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I tendini dell'anca
I tendini dell'anca sono strutture fibrose che collegano i muscoli dell'anca alle ossa. Svolgono un ruolo cruciale nel movimento e nella stabilità dell'articolazione dell'anca. Tra i principali tendini dell'anca ci sono quelli dei muscoli dell'anca e dei glutei. Per esempio, il tendine del muscolo ileopsoas, che è composto da due muscoli principali, il ileaco e il grande psoas, si attacca al femore e permette il movimento di flessione dell'anca, come quando sollevi una gamba. I tendini dei muscoli glutei, come il grande gluteo, si inseriscono sul femore e sono essenziali per l'estensione e l'abduzione dell'anca, cioè per muovere la gamba all'indietro e lateralmente. Molto importanti sono i tendini dei muscoli adduttori, che aiutano a avvicinare la gamba al corpo, e il tendine del muscolo sartorio, che contribuisce a movimenti complessi come incrociare le gambe. Questi tendini non solo facilitano il movimento, ma stabilizzano anche l'articolazione, aiutando a mantenere l'equilibrio e a prevenire lesioni durante le attività fisiche.​
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Le borse sinoviali dell'anca
Le borse dell'anca, conosciute anche come borse sinoviali, sono piccole sacche piene di liquido sinoviale che si trovano intorno all'articolazione dell'anca. Queste borse sono localizzate in punti specifici dell'anca in cui i tendini, i muscoli e le ossa si sovrappongono e svolgono un ruolo importante nella riduzione dell'attrito e nella protezione delle strutture circostanti.
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Borsa trocanterica
Si trova sulla parte esterna dell'anca, sopra il grande trocantere del femore. Questa borsa aiuta a ridurre l'attrito tra il tendine del muscolo gluteo medio e l'osso. Vai alla borsite trocanterica...
Borsa iliopsoas
Si trova nella parte anteriore dell'anca, tra il tendine del muscolo iliopsoas e l'osso iliaco. Questa borsa aiuta a ridurre l'attrito durante i movimenti di flessione dell'anca. Vai alla borsite dell'ileo-psoas...
Borsa ischiogluteale
Si trova nella parte posteriore dell'anca, tra il grande trocantere del femore e il muscolo gluteo massimo. Questa borsa aiuta a ridurre l'attrito tra il muscolo e l'osso durante i movimenti di estensione dell'anca.
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Vascolarizzazione e innervazione dell'anca
L'articolazione dell'anca è vascolarizzata principalmente dalle arterie circonflesse femorali (mediale e laterale) e dall'arteria otturatoria, che contribuiscono all'apporto di sangue alla testa del femore. L'innervazione proviene dai rami del nervo femorale, otturatorio, e sciatico.
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Quali patologie trattiamo con l'eco interventistica
La vasta gamma di movimenti e la necessità di supportare gran parte del peso corporeo rende l'articolazione dell'anca soggetta a deterioramento, infiammazione e a una serie di patologie. Ci sono delle patologie che possiamo affrontare in modo non invasivo, ma risolutivo, con l'Eco-Interventistica, tra queste, l'entesite trocanterica, una condizione infiammatoria che può colpire i tendini del tensore della fascia lata e del medio gluteo, causando dolore nella zona laterale dell'anca; l'artrosi dell'anca, o coxartrosi, una condizione degenerativa in cui la cartilagine che riveste l'articolazione si deteriora, causando dolore e rigidità; la borsite dell'ileo-psoas e la borsite trocanterica, l'infiammazione delle borse che causa dolore e limitazione del movimento.
Queste condizioni, sebbene diverse nella loro natura, compromettono la funzionalità dell'articolazione dell'anca, influenzando significativamente la qualità della vita di chi ne è soggetto.
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