Cos'è la sindrome di De Quervain
​La tenosinovite stenosante di De Quervain o "malattia delle mamme" è l'infiammazione che colpisce la guaina che riveste i due tendini del polso che fanno muovere il pollice: l’abduttore lungo e l’estensore breve del pollice. La patologia si sviluppa quando i due tendini, che passano attraverso il canale digitale di De Quervain all’altezza del polso, si infiammano e aumentano di volume andando a sfregare a livello del canale stesso provocando dolore nella zona del polso.
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Nel polso, i tendini degli estensori del pollice e dell'abduttore lungo del pollice passano attraverso un tunnel fibroso noto come il primo compartimento estensore. Questo compartimento è delimitato da una struttura fibrosa chiamata retinacolo degli estensori. In condizioni normali, questi tendini scorrono liberamente attraverso il tunnel, consentendo movimenti fluidi del pollice.
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Nella Sindrome di De Quervain, la guaina tendinea che riveste i tendini dell'estensore breve del pollice (EPB) e dell'abduttore lungo del pollice (APL) diventa infiammata e ispessita. Questo provoca uno spazio ridotto all'interno del tunnel, creando attrito e compressione sui tendini stessi. La conseguente infiammazione e fibrosi possono causare dolore e limitazione dei movimenti.
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La diagnosi di Sindrome di De Quervain si basa principalmente sulla storia clinica e sull'esame fisico. Il medico effettua una valutazione dei sintomi e utilizza test specifici come il test di Finkelstein per confermare la diagnosi. In alcuni casi, per escludere altre condizioni o valutare l'entità dell'infiammazione, possono essere necessari esami di imaging, come l'ecografia o la risonanza magnetica, che possono mostrare l'ispessimento della guaina tendinea e la presenza di fluidi infiammatori.
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La sindrome di De Quervain è una condizione multifattoriale, influenzata da una combinazione di fattori genetici, ormonali, biomeccanici e ambientali. La consapevolezza di questi fattori di rischio può aiutare nella prevenzione e nella gestione della sindrome, consentendo interventi precoci e mirati per ridurre l'incidenza e la gravità della condizione.
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Sintomi
Test di Finkelstein positivo
Il test di Finkelstein è un esame clinico usato per diagnosticare la Sindrome di De Quervain. Il test comporta la chiusura del pollice all'interno del pugno e la flessione del polso verso il mignolo. Un aumento del dolore durante questo test è indicativo della condizion.
Dolore e sensibilità
Il dolore è localizzato alla base del pollice e può irradiarsi lungo il dorso del polso e dell'avambraccio. Il dolore può essere acuto o sordo e può peggiorare con l'uso del pollice e del polso.
Difficoltà nei movimenti
I pazienti possono avvertire difficoltà e dolore durante i movimenti del pollice, specialmente quando si afferra o si ruota un oggetto.
Sensazione di gonfiore
La zona interessata può presentare gonfiore e può essere dolorosa al tatto.
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Quali pazienti ne soffrono?
Lavoratori manuali
Le persone che svolgono lavori che richiedono movimenti ripetitivi delle mani e dei polsi (ad esempio digitazione, uso di strumenti vibranti o lavori di montaggio) sono ad alto rischio.
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Donne
Le donne, specialmente in gravidanza o in menopausa, sono a rischio maggiore. In generale, la sindrome del tunnel carpale è più comune nelle donne che negli uomini, con un rapporto di circa 31.
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Persone con condizioni mediche preesistenti
I pazienti con artrite reumatoide, diabete, ipotiroidismo o altre condizioni infiammatorie o metaboliche sono a rischio più elevato.
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Individui in sovrappeso o obesi
L’obesità è associata a un rischio aumentato di compressione del nervo mediano.
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Anziani
Le persone anziane hanno una maggiore probabilità di sviluppare il tunnel carpale a causa del naturale deterioramento dei tessuti con l'età.
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Pazienti con precedenti traumi al polso
Chi ha subito fratture, distorsioni o lesioni al polso potrebbe sviluppare più facilmente la sindrome del tunnel carpale.
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Fattori di rischio
Genere
La Sindrome di De Quervain è significativamente più comune nelle donne rispetto agli uomini. Questo potrebbe essere dovuto a variazioni ormonali che influenzano la salute dei tendini e dei legamenti. Le fluttuazioni ormonali durante la gravidanza e il post-partum sono particolarmente correlate, suggerendo un ruolo degli ormoni come il progesterone nell’aumentare la suscettibilità all’infiammazione.
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Attività ripetitive lavorative e sportive
L'esecuzione di movimenti ripetitivi e prolungati del polso e del pollice è uno dei principali fattori di rischio. Professionisti che eseguono lavori manuali intensivi, come artigiani, cuochi, e coloro che utilizzano frequentemente strumenti manuali, sono particolarmente vulnerabili. Anche sportivi, come i tennisti e i giocatori di golf, che compiono ripetutamente movimenti di estensione e rotazione del polso, possono essere colpiti. Anche tutte le attività che richiedono una presa costante o movimenti di torsione del polso possono aumentare il rischio di sviluppare la sindrome. Ad esempio, la digitazione prolungata e il lavoro al computer sono associati a un aumento del rischio.
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Gravidanza e post-partum
Durante la gravidanza, l’aumento di peso e le modificazioni ormonali possono stressare i tendini e i legamenti, portando a un aumento del rischio di sindrome di De Quervain. Il post-partum è un periodo di rischio aumentato a causa della necessità di sollevare e tenere in braccio il neonato frequentemente.
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​Artrite e malattie metaboliche
I pazienti con artrite reumatoide o altre malattie infiammatorie possono essere predisposti a sviluppare questa condizione. Alcune condizioni metaboliche, come il diabete, possono influenzare la qualità dei tessuti e dei tendini, aumentando il rischio di infiammazioni e di tendiniti.
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Traumi e lesioni
Lesioni dirette al polso o al pollice, come contusioni o fratture, possono predisporre alla sindrome di De Quervain modificando la biomeccanica e aumentando il rischio di infiammazione della guaina tendinea.
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Età avanzata
Anche se la sindrome può insorgere in qualsiasi età, è più frequentemente diagnosticata negli adulti, in particolare tra i 30 e i 50 anni. Questo può essere dovuto alla combinazione di fattori di uso e usura, insieme alla frequente partecipazione a attività che comportano movimenti ripetitivi del polso e del pollice..
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Trattamenti e cure
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Trattamenti conservativi
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Riposo e modifica delle attività, evitare attività che possono aggravare i sintomi, come movimenti ripetitivi del polso o attività fisiche intense che coinvolgono il polso e il pollice e adattare le attività quotidiane per minimizzare lo stress sul polso può essere utile.
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Tutori e stecche per limitare il movimento del polso e del pollice, riducendo il carico sui tendini e permettendo la riduzione dell’infiammazione. Questi dispositivi vengono generalmente indossati per un periodo variabile, da alcune settimane a mesi, a seconda della gravità dei sintomi.
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Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) Farmaci come ibuprofene o naprossene possono essere utilizzati per ridurre il dolore e l’infiammazione. La loro assunzione deve essere monitorata per evitare effetti collaterali, specialmente se utilizzata a lungo termine.
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Fisioterapia ed esercizi di stretching e rinforzo per migliorare la flessibilità e la forza del polso e del pollice. Tecniche di mobilizzazione e massaggi possono anche contribuire al miglioramento della funzionalità.
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Chirurgia
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Decompressione Chirurgica. L’intervento chirurgico consiste nella sezione del legamento che comprime i tendini nel primo compartimento estensore, creando più spazio per i tendini e riducendo l’infiammazione. Dopo l’intervento chirurgico, è necessaria una riabilitazione per ripristinare la funzione completa del polso e del pollice. Questo può includere esercizi di fisioterapia e l’uso temporaneo di un tutore.
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Trattamenti Ecointerventistici
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infiltrazione ecoguidata con cortisone e acido ialuronico.
I trattamenti conservativi e ecointerventistici offrono opzioni efficaci e meno invasive per gestire i sintomi e migliorare la funzionalità. In alcuni casi, può essere effettuato uno sbrigliamento delle aderenze tramite un intervento ecoguidato. Rimuovere o ridurre le aderenze che possono limitare il movimento dei tendini migliora la mobilità e riduce il dolore, specialmente in presenza di fibrosi o aderenze significative. Le infiltrazioni di corticosteroidi di acido ialuronico potranno essere effettuate direttamente nella guaina tendinea infiammata grazie alla guida ecografica, che può garantire una somministrazione precisa del farmaco, riducendo il rischio di danneggiare i tessuti circostanti. Approfondisci...
Come si cura la sindrome di De Quervain
con l'eco interventistica
La cura ecointerventistica della Sindrome di De Quervain rappresenta un approccio innovativo e minimamente invasivo che sfrutta l'ecografia per guidare le procedure terapeutiche dirette. Questo trattamento si basa su tre principali interventi: l'infiltrazione di corticosteroidi, l’infiltrazione di acido ialuronico e lo sbrigliamento delle aderenze.
L'infiltrazione di corticosteroidi è uno dei trattamenti più comuni e consiste nell'iniettare un potente antinfiammatorio direttamente nella guaina tendinea infiammata. La procedura viene eseguita sotto guida ecografica per garantire una precisa localizzazione e somministrazione del farmaco. Questo approccio consente di ridurre rapidamente l'infiammazione e il dolore associati alla Sindrome di De Quervain, migliorando la funzionalità del pollice e del polso. L'ecografia permette di visualizzare in tempo reale la distribuzione del corticosteroide e di monitorare eventuali reazioni avverse o complicazioni.
L’infiltrazione di acido ialuronico viene talvolta aggiunta come parte del trattamento. L'acido ialuronico è una sostanza naturale che contribuisce a migliorare la lubrificazione delle superfici articolari e delle guaine tendinee. Iniettato nella guaina tendinea, l'acido ialuronico può ridurre la frizione tra i tendini e le strutture circostanti, alleviando il dolore e migliorando la mobilità del pollice. L'uso dell'ecografia per guidare questa infiltrazione consente di posizionare l'acido ialuronico esattamente dove è necessario, ottimizzando i benefici del trattamento.
Infine, lo sbrigliamento delle aderenze è una procedura molto utile perché mira a liberare i tendini dalle aderenze o dalle sinechie fibrose che possono essersi formate intorno alla guaina tendinea nella sindrome di De Quervain. Durante il trattamento, l’ecografia è essenziale per identificare e liberare le aderenze con grande precisione, senza danneggiare i tessuti circostanti. Questo intervento agisce sulla causa del dolore e migliora la mobilità del pollice.
Il principale vantaggio dell'ecointerventistica è la sua natura minimamente invasiva. A differenza della chirurgia tradizionale, che comporta incisioni e un recupero più lungo, queste tecniche permettono un trattamento diretto e preciso con un rischio molto basso di complicazioni. I pazienti generalmente sperimentano un rapido miglioramento dei sintomi e possono riprendere le loro normali attività quotidiane in tempi relativamente brevi. La guida ecografica migliora la precisione del trattamento, riducendo il rischio di errori e aumentando l'efficacia complessiva della procedura.
In sintesi, la cura ecointerventistica della Sindrome di De Quervain offre un'alternativa sicura e efficace alla chirurgia tradizionale, combinando l'uso di tecniche avanzate per fornire un sollievo mirato e rapido dai sintomi, con un minimo impatto sulla vita quotidiana del paziente.
Infiltrazione ecoguidata con cortisone
e acido ialuronico
Tecnica e terapia
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L'intervento (con ago) prevede l'infiltrazione percutanea di una singola dose di cortisone. La guida ecografica ci consente di agire con estrema precisione all’interno della guaina del tendine, ma rigorosamente al di fuori del tendine stesso che invece non gradisce il cortisone, per spegnere l’infiammazione e sbrigliare eventuali aderenze tra tendini e guaina.
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Infine si aggiunge, in sede intra-guaina, acido ialuronico a basso peso molecolare per idratare, nutrire e lubrificare le strutture trattate.
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L’intervento percutaneo ecoguidato ha una durata di 30 minuti.
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Per il ripristino della funzionalità è prevista una convalescenza attiva e nessun tutore!
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Dopo 1 settimana seguirà un controllo clinico ed ecografico di verifica delle condizioni del paziente.