Cos'è la sindrome del tunnel carpale
Il tunnel carpale prende il suo nome dalla sua forma: è un passaggio stretto attraverso il quale i tendini passano dal polso alla mano. Il nervo mediano ha il compito di fornire sensibilità a pollice, indice, medio e alla parte dell’anulare vicina al pollice, quando il nervo mediano viene compresso si infiamma e dà dolore. Questa compressione, che può essere causata dal gonfiore dei tessuti interni o esterni al tunnel carpale, esercita pressione sui fasci di tessuto fibroso che costituiscono il lato del polso vicino al palmo ed è allora che si parla di sindrome del tunnel carpale.
La sindrome del tunnel carpale è una condizione molto comune, soprattutto nelle donne tra i 40 e i 59 anni, e può colpire una o entrambe le mani. Alcune persone sono più predisposte a sviluppare la sindrome del tunnel carpale, come le donne in gravidanza e chi soffre di condizioni come il diabete, l'ipotiroidismo, l'amiloidosi o l'artrite reumatoide. Anche chi svolge lavori che richiedono movimenti ripetitivi e forzati con il polso esteso, ad esempio usando un cacciavite, è a rischio. Inoltre, sebbene sia ancora oggetto di dibattito, un errato posizionamento della tastiera del computer potrebbe contribuire allo sviluppo della sindrome. L'esposizione prolungata a vibrazioni, come nell'uso di strumenti elettrici, è un altro potenziale fattore di rischio. Tuttavia, la causa di molti casi rimane sconosciuta.
Sintomi
Formicolio o intorpidimento
Sensazioni di intorpidimento o formicolio, spesso nei primi tre dita (pollice, indice, medio) e parte dell’anulare. Questi sintomi possono essere più evidenti durante la notte o dopo attività che comportano flessione prolungata del polso, come la scrittura.
Nei casi avanzati, il paziente può riferire un’alterata percezione tattile, come la sensazione di "spilli e aghi".
Dolore
Il dolore può irradiarsi dalla mano al polso, talvolta anche all'avambraccio. Nei casi più gravi, il dolore può essere costante e persistente. Alcuni pazienti riferiscono dolore notturno che può svegliarli dal sonno.
Debolezza muscolare
La compressione cronica del nervo mediano può indebolire i muscoli della mano, specialmente quelli alla base del pollice, rendendo difficili compiti semplici come afferrare oggetti o fare movimenti di precisione.
Sensazione di gonfiore
Alcuni pazienti riportano una sensazione di gonfiore nella mano e nelle dita, anche se non c'è un evidente aumento di volume.
Quali pazienti ne soffrono?
Lavoratori manuali
Le persone che svolgono lavori che richiedono movimenti ripetitivi delle mani e dei polsi (ad esempio digitazione, uso di strumenti vibranti o lavori di montaggio) sono ad alto rischio.
Donne
Le donne, specialmente in gravidanza o in menopausa, sono a rischio maggiore. In generale, la sindrome del tunnel carpale è più comune nelle donne che negli uomini, con un rapporto di circa 3 a 1.
Persone con condizioni mediche preesistenti
I pazienti con artrite reumatoide, diabete, ipotiroidismo o altre condizioni infiammatorie o metaboliche sono a rischio più elevato.
Individui in sovrappeso o obesi
L’obesità è associata a un rischio aumentato di compressione del nervo mediano.
Anziani
Le persone anziane hanno una maggiore probabilità di sviluppare il tunnel carpale a causa del naturale deterioramento dei tessuti con l'età.
Pazienti con precedenti traumi al polso
Chi ha subito fratture, distorsioni o lesioni al polso potrebbe sviluppare più facilmente la sindrome del tunnel carpale.
Fattori di rischio
Movimenti ripetitivi
Attività che comportano movimenti ripetitivi delle mani e dei polsi, come la digitazione su una tastiera, il cucito, l'utilizzo di strumenti vibranti o il lavoro manuale con utensili, possono aumentare il rischio di sindrome del tunnel carpale.
Traumi o lesioni al polso
Fratture, distorsioni o lesioni che causano gonfiore o deformità del polso possono aumentare la probabilità di sviluppare il disturbo.
Condizioni mediche
L'artrite (in particolare l'artrite reumatoide) può contribuire a un'infiammazione delle strutture che circondano il nervo mediano. Il diabete e altre malattie metaboliche possono aumentare il rischio a causa di danni ai nervi. L'ipotiroidismo può causare edema e gonfiore dei tessuti, aumentando la compressione.
L'Obesità è associata a un rischio maggiore, poiché può portare a un aumento della pressione sui nervi.
Fattori ormonali
Le donne in gravidanza o in menopausa, a causa di cambiamenti ormonali, sono più suscettibili. L'edema associato a queste condizioni può aumentare la pressione nel tunnel carpale. Il tunnel carpale è anche più comune nelle donne in generale, probabilmente a causa della struttura anatomica più stretta del tunnel rispetto agli uomini.
Ereditarietà
Una predisposizione genetica può giocare un ruolo importante. In alcune famiglie, una struttura più stretta del tunnel carpale può essere trasmessa di generazione in generazione.
Età avanzata
Il rischio di sindrome del tunnel carpale aumenta con l’età, poiché i tendini e altre strutture del polso possono degenerare, causando un restringimento del tunnel carpale.
Trattamenti e cure
Trattamenti conservativi
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Riposo e modifica delle attività, evitare attività che possono aggravare i sintomi, come movimenti ripetitivi del polso o uso prolungato del computer, usare tastiere e mouse ergonomici, o braccialetti da polso per migliorare la posizione e ridurre la pressione sul nervo mediano.
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Indossare un tutore per immobilizzare il polso, soprattutto di notte, può prevenire la flessione del polso e ridurre la pressione sul nervo. Questo aiuta a migliorare i sintomi, specialmente in fasi iniziali.
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Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) come l'ibuprofene o il naprossene, possono ridurre l'infiammazione e alleviare il dolore e in alcuni casi, i medici possono prescrivere corticosteroidi per un breve periodo, per ridurre l'infiammazione intorno al nervo mediano.
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Fisioterapia ed esercizi di stretching specifici per allungare i tendini flessori del polso e ridurre la compressione. Ultrasuoni terapeutici vengono utilizzati per ridurre l'infiammazione e promuovere la guarigione dei tessuti.
Chirurgia
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Chirurgia aperta. È il metodo tradizionale in cui il chirurgo pratica un'incisione sul palmo della mano per accedere al tunnel carpale e rilasciare il legamento che comprime il nervo mediano. Richiede una maggiore guarigione rispetto alle opzioni minimamente invasive.
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Chirurgia endoscopica. Un’alternativa minimamente invasiva alla chirurgia aperta. Viene inserito un endoscopio, una piccola telecamera, attraverso una piccola incisione per visualizzare l'interno del tunnel carpale e tagliare il legamento che lo comprime. Comporta un recupero più rapido e meno cicatrici.
Terapia infiltrativa mininvasiva con l'Eco Interventistica
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Sbrigliamento delle aderenze, infiltrazione di anestetico, cortisone e acido ialuronico.
Il trattamento ecointerventistico della sindrome del tunnel carpale è una procedura minimamente invasiva che utilizza l'ecografia per guidare l'intervento. Questo approccio mira a risolvere i sintomi causati dalla compressione del nervo mediano all'interno del tunnel carpale senza necessità di chirurgia tradizionale. Approfondisci...
Come si cura la sindrome del tunnel carpale con l'eco interventistica
Questo trattamento è ben tollerato, non richiede un'incisione chirurgica e può fornire un sollievo duraturo dai sintomi, con un recupero molto più rapido rispetto all'intervento chirurgico tradizionale.
Il primo passaggio consiste nello sbrigliamento delle aderenze sotto guida ecografica. Si utilizzano strumenti sottili per liberare il nervo mediano dalle aderenze e dalle strutture fibrose circostanti che lo comprimono, migliorando il movimento e riducendo la pressione.
Nella stessa seduta, viene effettuata un'infiltrazione di anestetico locale per ridurre immediatamente il dolore e rendere la procedura più confortevole per il paziente. A questa può seguire l'infiltrazione di cortisone, che agisce come un potente antinfiammatorio per ridurre l'infiammazione dei tessuti circostanti e migliorare la compressione del nervo.
Infine, si può utilizzare l'acido ialuronico per lubrificare e proteggere ulteriormente le strutture nel tunnel carpale, favorendo una rigenerazione tissutale ottimale e prevenendo la formazione di nuove aderenze.
Sbrigliamento delle aderenze
e infiltrazione di anestetico,
cortisone e acido ialuronico
Tecnica e terapia
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La terapia è percutanea, cioè con un ago sottile, si tratta di iniettare soluzione fisiologica con tecnica di precisione ecoguidata, per sbrigliare le eventuali aderenze tra nervo mediano, al suo passaggio nel tunnel carpale, e le strutture circostanti.
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A seguire si esegue infiltrazione, condotta in precisione e sicurezza, con lidocaina e cortisone e acido ialuronico nelle sedi infiammate, intorno ai tendini flessori e/o intorno al nervo mediano.
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L’intervento percutaneo ecoguidato ha una durata di circa 30 minuti.
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Si raccomanda l’astensione da sforzi o movimenti stressanti il polso per 2-3 giorni.
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Infine il controllo clinico ed ecografico dopo 1 settimana.