Cos'è la borsite olecranica?
La borsa olecranica è una piccola sacca piena di liquido sinoviale che si trova nella regione posteriore del gomito, precisamente tra la punta dell'olecrano, che è la prominenza ossea del gomito, e la pelle sovrastante. Il liquido sinoviale all'interno della borsa ha la funzione di ridurre l'attrito tra i tessuti molli (come tendini, muscoli e pelle) e l'osso durante i movimenti dell'articolazione del gomito, facilitando lo scorrimento fluido dei tessuti.
Normalmente, la borsa olecranica è molto sottile e difficilmente percepibile a livello superficiale. Tuttavia, può ingrandirsi o infiammarsi in risposta a traumi, ripetuti microtraumi, infezioni o condizioni infiammatorie come la gotta o l'artrite reumatoide. Questa condizione è nota come borsite olecranica. In presenza di infiammazione, la borsa può riempirsi di un eccesso di liquido sinoviale, portando a gonfiore visibile, dolore, arrossamento e calore nell'area coinvolta.
La borsa olecranica, essendo situata in una zona superficiale e molto esposta a urti o pressioni, è una delle borse più frequentemente colpite da borsiti traumatiche o infettive. In particolare, coloro che passano molto tempo con i gomiti appoggiati su superfici dure, come ad esempio gli studenti o chi lavora alla scrivania, possono sviluppare un'irritazione cronica di questa borsa.
L'esame clinico della borsa olecranica infiammata evidenzia solitamente un rigonfiamento morbido e fluttuante, e talvolta può essere necessario aspirare il liquido in eccesso per diagnosticare la causa dell'infiammazione o per alleviare il dolore. In caso di infezione, il liquido aspirato può essere purulento, e in questi casi il trattamento richiede l'uso di antibiotici.
Possiamo infatti distinguere la borsite olecranica in tre diverse classificazioni:
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borsite acuta, solitamente causata da traumi diretti o microtraumi ripetuti
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borsite cronica, causata da ripetute irritazioni o posizioni mantenute che provocano la compressione della borsa
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borsite settica, caratterizzata da infezioni batteriche, a causa di tagli o abrasioni, che penetrano nella borsa.
Sintomi
Tumefazione localizzata
Uno dei sintomi più evidenti della borsite olecranica è la comparsa di una massa gonfia o tumefazione sulla parte posteriore del gomito. Questa tumefazione può essere morbida al tatto e può variare dalle dimensioni di una nocciolina a quella di una pallina da golf. La tumefazione è dovuta all'accumulo di liquido sinoviale all'interno della borsa.
Dolore
Il dolore può essere variabile, da lieve a intenso, e spesso è localizzato nella parte posteriore del gomito. Nelle fasi iniziali, il dolore può essere presente solo durante la flessione o l'estensione del gomito, mentre nei casi più avanzati può essere continuo e presente anche a riposo. Il dolore si aggrava quando si appoggia il gomito su superfici dure o durante i movimenti che mettono pressione sull'articolazione.
Limitazione del movimento
Sebbene il gomito possa non perdere completamente la sua capacità di movimento, l'infiammazione e il dolore possono ridurre l'ampiezza del movimento. La flessione e l'estensione del gomito possono risultare dolorose e limitate, a causa della pressione esercitata dalla borsa infiammata.
Arrossamento e calore
Nei casi di infezione (borsite settica), la pelle sovrastante la borsa può apparire arrossata, calda e lucida al tatto. L'arrossamento è un segno tipico di infiammazione attiva e indica un'eventuale infezione in atto, ma l'analisi del liquido sinoviale può essere fondamentale per distinguere una borsite infiammatoria da una settica.
Sensibilità locale
La zona del gomito può diventare più sensibile al tatto. Questa sensibilità può essere dovuta all'infiammazione o all'eventuale coinvolgimento di strutture adiacenti.
Sindrome sistemica (solo in caso di borsite settica)
Se la borsite è causata da un'infezione batterica, possono comparire sintomi sistemici come febbre, malessere generale, linfadenopatia (gonfiore dei linfonodi) e dolore irradiato. In questi casi, l'infezione può anche diffondersi ai tessuti circostanti, come tendini e ossa (osteomielite), portando a complicanze più gravi.
Tessuto fibrotico cronico
In casi di borsite cronica non trattata, la borsa infiammata può sviluppare tessuto cicatriziale o calcificazioni, rendendo la tumefazione più dura e persistente. Questo può provocare una rigidità cronica del gomito e limitazioni funzionali.
Quali pazienti ne soffrono?
Lavoratori manuali e professionisti
Le persone che svolgono lavori che richiedono frequente appoggio o uso prolungato dei gomiti su superfici dure (idraulici, muratori, impiegati, tecnici) sono a rischio di microtraumi cronici che favoriscono l'insorgenza di borsite.
Pazienti con malattie reumatologiche
Le persone affette da artrite reumatoide, gotta e altre malattie infiammatorie articolari sono a rischio di borsite olecranica, a causa del processo infiammatorio cronico che coinvolge le borse sinoviali.
Pazienti anziani
La borsite è più frequente nelle persone anziane, a causa dell'aumento della fragilità dei tessuti e della maggiore prevalenza di malattie infiammatorie croniche.
Atleti e sportivi
Gli sportivi che praticano attività che sollecitano il gomito (come il sollevamento pesi, il tennis o il wrestling) sono a rischio di sviluppare una borsite dovuta al sovraccarico funzionale o a traumi ripetuti.
Pazienti immunodepressi
Persone con diabete, HIV, o sottoposte a terapie immunosoppressive sono più predisposte a sviluppare borsiti infettive, sia per una ridotta capacità di difesa immunitaria che per una maggiore suscettibilità alle infezioni batteriche.
Fattori di rischio
Trauma acuto o cronico
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Trauma diretto
Un colpo diretto al gomito può causare una borsite acuta con accumulo di liquido e dolore.
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Microtraumi ripetuti
L'irritazione cronica dovuta all'appoggio prolungato del gomito su superfici dure è una causa comune di borsite. Questa è particolarmente frequente in alcune categorie professionali (es. idraulici, muratori) o nelle persone che trascorrono molto tempo appoggiandosi con i gomiti su superfici rigide, come ad esempio gli studenti o gli impiegati che lavorano a lungo al computer.
Condizioni infiammatorie sistemiche
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Artrite reumatoide
Questa malattia autoimmune colpisce principalmente le articolazioni, causando infiammazione cronica delle borse sinoviali, compresa la borsa olecranica.
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Gotta
Il deposito di cristalli di urato monosodico nelle articolazioni e nelle borse sinoviali può provocare un'infiammazione locale e contribuire alla borsite.
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Spondiloartriti
Le malattie infiammatorie croniche della colonna vertebrale, come la spondilite anchilosante, possono anch'esse contribuire allo sviluppo di borsiti.
Infezioni (borsite settica)
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Infezione batterica
I batteri, principalmente lo Staphylococcus aureus, possono infettare la borsa olecranica, portando alla formazione di una borsite settica. Questo avviene frequentemente attraverso piccoli tagli o abrasioni sulla pelle sopra il gomito.
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Soggetti immunocompromessi
Pazienti con un sistema immunitario indebolito, come quelli affetti da diabete o in terapia immunosoppressiva, sono a maggior rischio di sviluppare infezioni della borsa olecranica.
Obesità
L'obesità può aumentare la pressione meccanica esercitata sulle articolazioni, compreso il gomito, e facilitare lo sviluppo di borsite. Inoltre, l'obesità è associata a condizioni come il diabete e la gotta, che aumentano il rischio di borsite.
Chirurgia precedente o protesi
Interventi chirurgici precedenti nella regione del gomito o la presenza di protesi articolari possono alterare la biomeccanica locale e predisporre allo sviluppo di una borsite.
Trattamenti e cure
La diagnosi di borsite olecranica si basa sulla storia clinica del paziente e sull'esame obiettivo. Gli esami di imaging, come l'ecografia o la radiografia, possono essere utilizzati per escludere altre condizioni, come fratture o lesioni tendinee, mentre l'analisi del liquido sinoviale può essere fondamentale per distinguere una borsite infiammatoria da una settica. Il trattamento quindi dipende dalla natura della borsite e può variare da misure conservative (riposo, farmaci antinfiammatori, aspirazione del liquido) a interventi chirurgici nei casi più gravi o settici.
Trattamento conservativo
Questo approccio è utilizzato principalmente per la borsite non infettiva e si focalizza sulla riduzione dell'infiammazione, del dolore e del gonfiore.
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Riposo e protezione dell'area
Evitare attività che peggiorano i sintomi, come la pressione diretta sull'olecrano. L’uso di fasce o imbottiture per proteggere il gomito può prevenire ulteriori traumi.
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Terapia farmacologica
Antinfiammatori non steroidei (FANS) come ibuprofene o naprossene, sono utilizzati per ridurre dolore e infiammazione e paracetamolo che può essere usato per alleviare il dolore in pazienti con controindicazioni ai FANS.
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Terapia del ghiaccio
Applicazioni locali di ghiaccio o impacchi freddi per 15-20 minuti, più volte al giorno, aiutano a ridurre il gonfiore e il dolore.
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Immobilizzazione
Un bendaggio o tutore può essere utilizzato temporaneamente per limitare il movimento del gomito e favorire la guarigione della borsa.
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Terapia fisica e riabilitazione
Una volta risolta l'infiammazione acuta, esercizi di mobilizzazione e rinforzo possono essere prescritti per prevenire rigidità e rafforzare i muscoli intorno all'articolazione.
Drenaggio (aspirazione)
Nei casi in cui vi è una grande quantità di fluido accumulato, un medico può procedere con l'aspirazione del liquido sinoviale con un ago sterile, sia per ridurre il gonfiore sia per ottenere un campione per l'analisi del liquido in caso di sospetta infezione.
Terapia con antibiotici per borsite settiche
La borsite settica richiede un trattamento più aggressivo, poiché un’infezione può progredire rapidamente e provocare complicazioni. Se è confermata un'infezione batterica tramite coltura del fluido aspirato, vengono somministrati antibiotici sistemici. Gli antibiotici più comuni includono quelli attivi contro i batteri gram-positivi, come Staphylococcus aureus e Streptococcus. Antibiotici orali usati nelle infezioni lievi, come amoxicillina-clavulanato o cefalosporine. Antibiotici endovenosi per infezioni più gravi o refrattarie al trattamento orale, come vancomicina per sospetti MRSA (stafilococco resistente alla meticillina).
Rimozione chirurgica della borsa (bursectomia)
Nei casi di borsite settica cronica o non rispondente ai trattamenti, si può optare per la rimozione chirurgica della borsa. Questa procedura si effettua per prevenire la recidiva dell'infezione, consiste nella rimozione completa della borsa infiammata. Si esegue in anestesia locale o generale, a seconda dell'estensione dell'infiammazione e della situazione del paziente. Dopo la rimozione della borsa, il paziente può essere sottoposto a una breve immobilizzazione per favorire la guarigione dei tessuti circostanti. La ricostituzione della borsa può avvenire nel tempo, con minor rischio di infiammazione recidivante.
Intervento mini-invasivo con infiltrazioni ecoguidate
La cura della borsite olecranica con eco-interventistica è una tecnica mini-invasiva che utilizza l'ecografia per localizzare con precisione la borsa infiammata, riducendo il rischio di danneggiare strutture circostanti. Sotto guida ecografica, il medico aspira il liquido accumulato nella borsa, alleviando immediatamente pressione e dolore
Come si cura la borsite olecranica con l'eco interventistica
La borsa olecranica, una piccola sacca piena di liquido situata dietro il gomito, tra l'olecrano (la punta del gomito) e la pelle, quando si infiamma si riempie di liquido e può ingrandirsi notevolmente, provocando dolore, gonfiore e limitazione dei movimenti. La cura della borsite olecranica mediante eco-interventistica rappresenta una metodica mini-invasiva che combina l'utilizzo dell'ecografia con tecniche interventistiche.
Il trattamento eco-interventistico si avvale dell'ecografia per localizzare con precisione la borsa infiammata, riducendo al minimo i rischi di danneggiare le strutture circostanti, come nervi, tendini o vasi sanguigni. Sotto guida ecografica, il medico inserisce un ago sottile direttamente nella borsa olecranica e procede alla sua aspirazione, rimuovendo il liquido accumulato. Questa procedura, chiamata aspirazione percutanea, consente un immediato sollievo dalla pressione e dal dolore.
A seguito dell'aspirazione, è spesso indicata l'infiltrazione di farmaci direttamente nella borsa. Generalmente si utilizzano corticosteroidi, potenti antinfiammatori che agiscono direttamente sull'area trattata riducendo l'infiammazione e prevenendo la recidiva della borsite. L'iniezione può essere combinata con un anestetico locale (la lidocaina) per ridurre ulteriormente il dolore e il fastidio. Anche in questa fase, l'ecografia assicura una distribuzione ottimale del farmaco, garantendo che venga iniettato esattamente nel punto di maggior bisogno.
Se durante l'esplorazione ecografica si riscontrassero anche delle calcificazioni associate alla borsite cronica sarà possibile effettuare una litoclasia ecoguidata, una tecnica che, oltre al drenaggio, prevede la frammentazione dei depositi di calcio e il lavaggio della borsa infiammata. L'ecografia permette di visualizzare questi depositi e di trattarli con precisione, evitando ulteriori complicazioni.
Il trattamento eco-interventistico è eseguito in regime ambulatoriale, sotto anestesia locale, e dura generalmente pochi minuti. La ripresa è rapida e il paziente può tornare rapidamente alle attività quotidiane, seppur con alcune limitazioni temporanee, come l’evitare movimenti bruschi o sollecitazioni eccessive del gomito. Nei giorni successivi alla procedura, possono essere consigliate terapie fisiche riabilitative per rinforzare i muscoli e prevenire ulteriori episodi di infiammazione.
Aspirazione ecoguidata
e infiltrazione con lidocaina e cortisone
Tecnica e terapia
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La terapia è percutanea, cioè con un ago sottile, con tecnica di precisione, ecoguidata.
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L’intervento consiste nella aspirazione ecoguidata del versamento e successiva infiltrazione con lidocaina e cortisone.
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La terapia è ben tollerata, di solito si usa il ghiaccio spray e l’anestetico locale.
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Si consiglia il paziente di non sforzare il gomito per le successive 48 ore
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Dopo 1 settimana seguirà un controllo clinico ed ecografico di verifica delle condizioni del paziente.