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ll modello di lavoro
di Eco-Interventistica
Il primo approccio consiste nell'ascolto attento del racconto del paziente, la sua descrizione della sintomatologia, la sede, la qualità, l’intensità e la durata dei sintomi; raccogliamo l’anamnesi e prendiamo visione della documentazione (esami, consulenze già fatte, referti, esami di laboratorio).
Quindi passiamo alla valutazione clinica con l’esame obiettivo e i test funzionali, passivi e attivi.
Infine eseguiamo la valutazione ecografia, di base, dinamica, attiva e passiva e comparativa, con il confronto dei reperti a carico della regione interessata rispetto alla sede controlaterale.
Il potenziale dell’ecografia muscolo-scheletrica è estremamente elevato.
L’ecografia con le sonde lineari di ultima generazione, ad alta frequenza, consente infatti di studiare molto bene l’anatomia delle strutture muscolo-scheletriche e di diagnosticare molte delle patologie che le affliggono.
Con l’ecografia si possono identificare le lesioni muscolo-tendine, le flogosi essudative o con l’ipertrofia della membrana sinoviale, le calcificazioni, alcuni aspetti ecografici dell’artrosi quali l’irregolarità del profilo della corticale ossea, gli osteofiti, la riduzione dello spessore della cartilagine.
Attivando il color e power-Doppler si possono evidenziare le strutture vascolari della regione interessata e l’incremento della vascolarizzazione nelle flogosi in fase florida.
Inoltre lo studio ecografiico “dinamico”, attivo e passivo, permette anche di valutare disfunzioni ed impingement, alterazioni non diagnosticabili con indagini statiche quali l’RX, la TC o la RM.
L’ecografia consente anche di visualizzare con precisione sia l’ago che le strutture da trattare permettendo di essere precisi, di lavorare in sicurezza, evitando di attraversare strutture vascolari o nervose o di infiltrare con cortisone i tendini, operando in tempi rapidi ed in maniera efficace.
Terminata la fase di valutazione, formuliamo la diagnosi e stabiliamo un vero e proprio piano di cura, quanto più completo, più breve e integrato possibile definendo:
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il numero e la cadenza delle terapie percutanee ecoguidate,
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il tipo di acidi ialuronici da usare,
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programmando la valutazione con lo specialista della riabilitazione che a sua volta imposterà il lavoro funzionale più efficace da eseguire in autonomia dal paziente,
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stabilendo i controlli
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inserendo nel programma terapeutico anche eventuali sedute aggiuntive (senza ulteriori oneri, se non il materiale) da eseguire, se necessario, nei tre-sei mesi successivi all’inizio della cura.
Dopo che il paziente ha accettato il programma ed il relativo preventivo passiamo all’azione con la parte infiltrativa di II livello, cioè ecoguidata.
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Il Dott. Ricignolo lavora in equipe da circa 16 anni.
In genere l’intervento ecoguidato dura complessivamente 30 minuti considerando la fase di preparazione, il trattamento vero e proprio (circa 15 minuti), la medicazione, l’addestramento agli esercizi di base, quando necessario, e la stesura della relazione scritta.
La possibilità fornita dalla metodica ecoguidata di essere selettivi ci consente di eseguire dei veri e propri interventi per esempio di “sbrigliamento” di strutture quali le borse, sede di aderenze post-infiammatorie cronico-persistenti, o di liberazione dei tendini dalla guaina che li avvolge come nelle tenosinoviti cronico-recidivanti.
Oppure come nella tecnica chiamata idrolitoclasia ad uno o due aghi, di “lavaggio” delle calcificazioni intratendinee della cuffia dei rotatori, che più frequentemente interessa il tendine del sovraspinoso. La metodica consente di eliminare la calcificazione sciogliendola con la soluzione fisiologica, facendola fuoriuscire con un vero e proprio circuito di lavaggio.
I molteplici benefici delle terapie ecoguidate sono così riassumibili:
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Precisione
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Sicurezza
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Efficacia
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Ottima Tollerabilità
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Rapidità Di Esecuzione
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Ambulatorialità Dei Trattamenti
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Ottimo Rapporto Costi-Benefici
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Riduzione Degli Effetti Indesiderati
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Scarsi Effetti Farmacologici Sistemici
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Massimali Effetti Terapeutici Locali
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Elenco delle patologie trattabili con l’eco-interventistica:
SPALLA
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tendinopatia calcifica della spalla
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bursite sub-acromion-claveare della spalla
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sindromi aderenziali
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sindromi da conflitto della spalla
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tenosinovite del capo lungo del bicipite
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GOMITO
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epicondilite ed epitrocleite
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artrite
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borsite olecranica
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POLSO
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gangli cistici sinoviali
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sindrome del tunnel carpale
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sindrome di De Quervain
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MANO
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artrosi dell’articolazione trapezio-metacarpale (rizoartrosi)
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flogosi articolari
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sindrome del dito a scatto
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ARTICOLAZIONE TEMPORO-MANDIBOLARE
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artrite
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artrosi
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ANCA
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artrosi
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artrite
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borsite dell’ileo-psoas
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borsite trocanterica
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entesite del tenero della fascia lata e del medio gluteo
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GINOCCHIO
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artrosi
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artrite
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borsiti pre e retro-rotulee
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cisti meniscali
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borsite del tendine del gastrocnemio-semimembranoso
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CAVIGLIA
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artrite
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artrosi
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borsite
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tendinopatia achillea
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PIEDE
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fascite/fasciosi plantare con o senza sperone calcaneare inferiore
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capsulite metatarso-falangea
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artrite
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artrosi